L’immunologo dell’università Statale di Milano, Sergio Abrignani, ha parlato della situazione del Covid in Italia in modo pessimista.
Il Covid in Italia è in fase remissiva, e lo si può vedere dalle restrizioni che si stanno progressivamente riducendo. Moltissimi virologi e immunologi hanno commentato la situazione del Covid nel Belpaese, alcuni ritenendo eccessive le misure messe in atto negli ultimi mesi, mentre altri schierandosi positivamente rispetto alla possibilità di applicare misure ancora più restrittive. Questa l’opinione di Sergio Abrignani, immunologo dell’università Statale di Milano, intervistato ad ‘Un Giorno da Pecora’ su Rai Radio1.
Il commento di Abrignani
“Stiamo accettando l’idea, di avere come per l’influenza, delle ‘brutte annate’ in cui ci sono molti morti“ di Covid-19 “per qualche mese”. Rispetto alla pandemia, oramai, “c’è un senso di accettazione, ma per evitare questo numero di morti bisognerebbe tornare ad attuare misure restrittive, come numeri limitati nei locali, distanziamento eccetera”. Queste le parole di Sergio Abrignani, immunologo dell’università Statale di Milano, ad ‘Un Giorno da Pecora’ su Rai Radio1.
La pandemia di Covid, stando all’immunologo, “non è finita, è finita l’emergenza“. E seppure “se dovesse restare Omicron 2, non ci sarà” un’ulteriore ondata pandemica in autunno, “il Covid non scomparirà mai. È impossibile”. Rispetto alle restrizioni legate alla pandemia, “la mascherina io continuerei a usarla”, ha commentato l’esperto. Inoltre, in merito alla quarta dose di vaccino anti-Covid, Abrignani ha dichiarato: “La suggerirei fortemente per i soggetti fragili”.
Le parole di Bassetti
In merito all’importanza del vaccino si è espresso anche il virologo Matteo Bassetti, il quale ha dichiarato: “Se mi avessero intervistato un anno fa non avrei potuto pensare di essere a un punto così importante oggi con 50 milioni di persone vaccinate, quindi oggi noi vediamo questo fondamentalmente: i contagi che stanno decrementando fortunatamente negli ultimi giorni, sempre meno persone che vanno in ospedale e sempre meno persone che hanno delle forme gravi, quindi abbiamo in qualche modo non dico totalmente depotenziato questo virus perché non è corretto, però certamente lo abbiamo reso meno aggressivo rispetto a quello che era questo virus anche solo un anno fa”.