Dopo l’incontro a Tel Aviv con Netanyahu il segretario di Stato Usa Anthony Blinken ha incontrato Abu Mazen.
Il segretario di Stato Anthony Blinken nella sua visita in Medio Oriente per placare le tensioni crescenti tra israeliani e palestinesi ha invitato entrambe le parti ad una de-escalation. Dopo aver incontrato il premier Benjamin Netanyahu a Tel Aviv e condannato gli attacchi terroristici davanti alle sinagoghe, ieri ha incontrato il presidente dell’Anp Abu Mazen a Ramallah, in Cisgiordania.
Nel corso del vertice con Mahmoud Abbas, Abu Mazen, Blinken ha espresso il suo cordoglio per “gli innocenti civili palestinesi che hanno perso la vita nell’escalation di violenza nell’ultimo anno”. Teatro dei raid israeliani negli ultimi mesi proprio la Cisgiordania e Gerusalemme Est, territori palestinesi occupati da Israele dal 1967.
Per Abu Mazen Israele è responsabile dell’escalation nella Striscia di Gaza e ha accusato lo stato ebraico di di minare la soluzione dei due Stati e di violare gli accordi firmati con i palestinesi. Secondo un funzionario palestinese, il segretario Blinken non ha portato alcun nuovo suggerimento da Washington. “Non abbiamo sentito nuove idee o proposte”, ha detto il funzionario. “Non abbiamo nemmeno sentito nulla di nuovo sulla nostra richiesta che l’amministrazione statunitense mantenga le sue promesse ai palestinesi” riporta the Jerusalem Post.
Il presidente dell’Ap accusa la comunità internazionale di far finta di non vedere
Inoltre, Abu Mazen ha lamentato l’assenza di pressioni statunitensi e internazionali su Israele “per smantellare l’occupazione e porre fine agli insediamenti” nonostante Blinken si sia opposto, a parole, contro gli insediamenti israeliani. “Crediamo sia importante adottare misure di de-escalation, fermare la violenza, ridurre le tensioni”, ha affermato il segretario di Stato americano dopo l’incontro presso la sede dell’Autorità palestinese.
“La completa fine delle azioni unilaterali israeliane, in violazione degli accordi firmati e del diritto internazionale, è il principale punto per restituire un orizzonte politico” ha detto Abu Mazen al segretario statunitense. Inoltre, il presidente palestinese ha sottolineato che “il popolo palestinese non accetterà la continuazione dell’occupazione per sempre. La sicurezza regionale non sarà rafforzata dissacrando le santità, calpestandone dignità e ignorando legittimi diritti a libertà e indipendenza”.
Abu Mazen si scaglia anche contro la recente opposizione di Usa e altre parti all’offensiva diplomatica palestinese contro Israele nei tribunali internazionali e questo incoraggia lo stato ebraico “a commettere altri crimini e a violare il diritto internazionale”. Il presidente palestinese accusa la comunità internazionale di chiudere gli occhi sugli insediamenti e l’occupazione israeliana, il terrorismo dei coloni, le invasioni e le demolizioni delle abitazioni ai danni del suo popolo.