Kiev e Washington firmano un’intesa per la navigazione sicura nel Mar Nero. La Russia sviluppa un satellite con arma nucleare.
Il Mar Nero, già da tempo area di tensioni geopolitiche, si è recentemente trasformato in un nuovo campo di manovra diplomatica tra le potenze mondiali. Ucraina e Stati Uniti hanno siglato un accordo per garantire la navigazione sicura nell’area, evitando l’uso della forza e impedendo che le navi commerciali vengano sfruttate per fini militari. Il presidente Volodymyr Zelensky ha definito l’intesa “un passo nella giusta direzione”, pur mantenendo un cauto ottimismo sull’effettiva tenuta dell’accordo.

Un fragile equilibrio nelle acque del Mar Nero
Dall’altra parte del tavolo, Russia e Stati Uniti hanno discusso in colloqui “tecnici” a Riad. Anche se entrambe le delegazioni sembrano aver condiviso alcuni punti, Mosca accusa Kiev di aver impedito l’adozione di una dichiarazione congiunta. La diplomazia internazionale si muove quindi su un filo sottilissimo, dove ogni parola pesa quanto una minaccia.
Nuove armi e vecchi sospetti: si alza la posta
In questo contesto già carico di tensione, si inserisce una notizia che cambia le carte in tavola: il missile Long Neptune, prodotto in Ucraina con una gittata di 1.000 chilometri, è stato usato per la prima volta in Crimea, colpendo un obiettivo militare. Questo missile era già noto per l’attacco alla raffineria russa di Tuapse, ma il governo di Kiev ha rivelato che la sua prima azione militare è stata proprio nel cuore della penisola occupata.
Come se non bastasse, un rapporto delle agenzie di intelligence statunitensi rivela che la Russia sta sviluppando un satellite destinato a trasportare un’arma nucleare. Le implicazioni di questa notizia sono gravissime: oltre a rappresentare un potenziale punto di rottura nella tregua, pone nuove minacce a livello globale.
L’accordo tra Ucraina e Stati Uniti per la sicurezza nel Mar Nero è un segnale positivo, ma la realtà resta incerta. L’uso del missile Long Neptune in Crimea e lo sviluppo di armi nucleari spaziali da parte della Russia evidenziano come la pace sia ancora appesa a un filo sottilissimo.