L’Australia introduce una legge rivoluzionaria che vieta l’accesso ai social media agli under 16: ecco come dal 2025.
L’Australia si prepara a rivoluzionare l’accesso ai social media per i più giovani con una legge. Dal prossimo anno, piattaforme come Instagram, Facebook, TikTok e X (ex Twitter) saranno obbligate a vietare l’uso degli under 16.
Approvata dal parlamento australiano, la norma impone sanzioni fino a 49,5 milioni di dollari australiani (circa 32 milioni di euro) alle piattaforme che non rispetteranno il divieto.
La legge, definita “Social Media Minimum Wage“, è considerata una delle più severe al mondo in termini di regolamentazione digitale. Sebbene un periodo di prova inizierà nel 2025, YouTube è stata esclusa dal divieto, riconosciuta come risorsa educativa essenziale.
Australia vieta i social agli under 16: la reazione
La legge, come riportato da Today, ha raccolto importanti reazioni. Secondo i sondaggi, il 77% degli australiani si è dichiarato favorevole al provvedimento. La campagna nazionale “Let Them Be Kids” ha contribuito a consolidare il consenso.
Tuttavia, il divieto non è privo di detrattori. Alcuni esperti hanno sottolineato il rischio di isolare gli adolescenti più vulnerabili, come i giovani Lgbtq e i migranti, per i quali i social media rappresentano una rete di supporto cruciale.
Anche le aziende tecnologiche hanno espresso scetticismo: “Abbiamo la legge, ma mancano linee guida chiare su come applicarla“, ha dichiarato Sunita Bose del Digital Industry Group.
Le norme negli altri Stati
La decisione australiana arriva in un momento in cui cresce il dibattito sul ruolo dei social media nella vita dei giovani. Francia e Stati Uniti hanno già adottato misure per limitarne l’uso, ma nessuno aveva ancora introdotto un divieto così rigido.
Questo approccio ha attirato critiche anche dall’estero: Elon Musk, proprietario di X, l’ha definito: “Un modo per controllare l’accesso a Internet in Australia“.