Preoccupati anche Codacons e Consob: “Con l’inflazione possibili rischi di democrazia e aumento di violenza sociale”.
Una priorità del governo è contrastare l’inflazione, come dichiarato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Per tale motivo è stato chiesto al Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, di “avviare le azioni necessarie per una più stretta collaborazione con le Regioni per il monitoraggio delle dinamiche di variazione nei territori“. Tuttavia, il Codacons denuncia che i prezzi non stanno diminuendo nonostante il crollo del prezzo dell’energia, e la Consob avverte del rischio per la democrazia.
Ruolo delle Regioni cruciale, ma Consob lancia l’allarme
“Il ruolo delle Regioni, delle istituzioni e organismi locali contribuirà a potenziare gli strumenti a disposizione del Garante per un più efficace e capillare monitoraggio delle dinamiche dei prezzi“. Questo si legge all’interno della nota del ministero.
Tuttavia, Consob invita a prestare massima attenzione a riguardo. “L’inflazione è come un’idra dalle molte teste: se una viene tagliata e cauterizzata, agiscono le altre“, afferma Paolo Savona, presidente di Consob. “Un’elevata inflazione” – continua – “crea i presupposti anche per una deformazione della democrazia e l’emersione di forme di violenza sociale“.
Cosa fare secondo Consob?
Secondo il presidente Savona, “abbattere l’inflazione senza creare depressione e squilibri sociali è un compito assai arduo. Gli aumenti del costo della vita si sono trasmessi alla tassazione, ma non ai salari, che hanno finora mostrato maggiore rigidità. La ricchezza finanziaria continua a registrare un grave depauperamento del suo valore reale“.
Di conseguenza, diventa urgente per Consob “riconsiderare come riallineare oneri e regolamentazioni, anche fiscali, tra le diverse forme di investimento del risparmio, sanando distorsioni stratificatesi nel tempo“.
Codacons: “I prezzi non scendono”
Il Codacons è favorevole alla scelta di Urso di attivare misure per migliorare il controllo dei prezzi, ma ritiene necessario combattere con maggiore determinazione le speculazioni. “Sul fronte dei listini al dettaglio” – spiega il numero uno di Codacons Carlo Rienzi – “qualcosa non va nel nostro Paese“.
La situazione, secondo Rienzi, è preoccupante. “Nonostante il crollo dell’energia e il calo delle bollette, per i beni primari come alimentari e carrello della spesa i prezzi continuano a salire con percentuali a due cifre, rispettivamente del +11,9% e +11,3% su base annua, al punto che solo per cibi e bevande un nucleo, a parità di consumi, spende in media 915 euro in più all’anno“.
Rienzi, infatti, conclude: “È evidente che qualcuno sta speculando sulla pelle dei consumatori, evitando di riabbassare i listini nonostante vi siano tutte le condizioni per una discesa dei prezzi“. In seguito, è stata inserita una pagina sul sito del Codacons in cui i consumatori possono denunciare gli aumenti dei prezzi di prodotti e servizi.