Aggressione Piervincenzi, la sentenza della Cassazione conferma la condanna a sei anni per Roberto Spada. Riconosciuto il metodo mafioso.
ROMA – Aggressione Daniele Piervincenzi, la sentenza della Cassazione. Il terzo grado ha confermato i sei anni di condanna per Roberto Spada per la testata data al giornalista. I giudici, oltre alle lesioni aggravate, hanno riconosciuto anche il metodo mafioso accogliendo la richiesta arrivata dal procuratore generale.
In Aula era presente anche la sindaca Virginia Raggi: “Si tratta di una vittoria giuridica. Abbiamo dato un segnale molto forte per i criminali”. Spada si trova in carcere a Tolmezzo dove sta scontando la pena all’ergastolo in un altro processo.
Il ricorso dei legali di Roberto Spada
I legali di Roberto Spada hanno presentato ricorso in terzo grado per avere uno sconto o una cancellazione della pena. Ma il Pg nella sua arringa ha chiesto la conferma della pena inflitta in Appello.
L’arringa del procuratore generale
Nessuno sconto per il procuratore generale della Cassazione. Pasquale Fimiani ha ribadito il “metodo mafioso” e quindi la conferma della condanna decisa in Appello. “Sono stati correttamente individuati – ha spiegato il pg citato dall’Ansa – gli indici sintomatici che rilevano la sussistenza dell’aggravante del metodo mafioso con una deliberata e ostentata manifestazione di potere“.
Il procuratore ha chiesto, inoltre, di considerare “inammissibile” il ricorso presentato dalla difesa dell’imputato: “Ci sono una serie di indici del metodo mafioso tra i quali il fatto che nessuna delle persone presenti nella palestra gestita dagli Spada, davanti alla quale si è svolta l’aggressione ai giornalisti, è intervenuta in favore delle vittime“.
Sul banco degli imputati c’è anche Ruben Nelson del Puerto. Secondo la Procura è stato lui a dar man forte a Roberto Spada anche se la sua posizione è stata stralciata ma è ancora in grado di Appello.
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