Agrigento è la Capitale della Cultura 2025. Il ministro della Cultura Sangiuliano: “Italia superpotenza culturale”.
Agrigento è stata scelta come Capitale italiana della Cultura per l’intero anno del 2025; l’annuncio è avvenuto nella Sala Spadolini del Mic alla presenza dei sindaci delle città candidate, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, i presidente della giuria Davide Maria Desario e gli altri giurati Isabella Valente, Maria Luisa Catoni, Luisa Piacentini, Salvatore Adduce, Paolo Astri, Luca Brunese.
Insieme alla vincitrice Agrigento, le altre città candidate per il 2025 erano: Aosta, Assisi, Asti, Bagnoregio, Monte Sant’Angelo, Orvieto, Pescina, Roccasecca e Spoleto. L’iniziativa della designazione della Capitale della Cultura inizia nel 2016, quando per la prima volta viene assegnato il prestigioso titolo alla città di Mantova. Essere scelti come Capitale della Cultura significa dare maggiore attenzione al patrimonio artistico e culturale di un determinato territorio.
Per tale ragione alla città vincitrice viene assegnato un milione di euro che deve essere investito nella valorizzazione dei tratti più originali del luogo, nella cultura e nello sviluppo di tutta la comunità.
Le Capitali italiane della Cultura
Essere scelta come Capitale della Cultura è sicuramente un grande onore per il sindaco della città stessa e di tutta la popolazione, poiché così facendo si da modo di far conoscere ai turisti che vanno a visitarla tutti i caratteri tradizionali più autentici del territorio.
Il ministro della Cultura Sangiuliano, dopo la proclamazione di Agrigento si è detto soddisfatto della scelta e ha commentato così l’iniziativa:”Dobbiamo essere orgogliosi delle nostre città, dei nostri comuni e del nostro territorio. L’Italia ha due grandi pilastri su cui puntare il suo sviluppo socio-economico: l’impresa con il genio italico e la cultura che si trova nei territori. Ogni Comune, anche il più piccolo, è uno scrigno di tesori. Abbiamo le grandi città d’arte, ma è nelle città medio-piccole che noi troviamo l’autenticità più profonda dell’essere italiani“.