Aldrovandi: la morte del ragazzo ucciso durante un controllo di polizia

Aldrovandi: la morte del ragazzo ucciso durante un controllo di polizia

La morte di Federico Aldrovandi, il 18enne ferrarese ucciso ferocemente durante un controllo di Polizia nel 2005.

Il 25 settembre 2005, moriva Federico Aldrovandi, il 18enne ferrarese ucciso ferocemente durante un controllo di Polizia. Si tratta di un delitto che ha indotto i genitori del ragazzo, verso le porte di una cruenta battaglia, conclusa solo parecchi anni dopo, a seguito della condanna dei quattro agenti che massacrarono il 18enne. La condanna fu emessa a tre anni e sei mesi, ridotta poi con l’indulto.

La vicenda

Il ragazzo, nato a Ferrara il 17 luglio 1987, frequentava ancora le superiori la sera in venne ucciso. Federico era andato con gli amici in un locale di Bologna, dove, come avrebbero poi confermato gli esami, assunse modeste quantità di droga e alcol. Prima dell’alba, tornato a Ferrara e salutati gli amici, si accingeva ad tornare a casa: in quel momento il controllo della polizia, che culminò con una violenta colluttazione in cui l’adolescente perse la vita.

Arresto cardio-respiratorio e trauma cranico-facciale le cause del decesso. A terra, sarebbero poi stati ritrovati due manganelli spezzati: gli agenti hanno sempre sostenuto di averli usati per difendersi da Aldrovandi, che li aveva aggrediti.

Nel 2019, la Corte di Cassazione, ha dichiarato che la morte del ragazzo è stata causata da un eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi da parte dei quattro agenti della questura di Ferrara. Gli agenti, Monica Segatto, Paolo Forlani, Enzo Pontani e Luca Pollastri, sono stati condannati a tre anni e mezzo di carcere per omicidio colposo, poi tramutatisi in soli sei mesi, per mezzo dell’indulto.

La mamma di Aldrovandi, Patrizia Moretti, sui social ricorda spesso la tragica morte del figlio. Un’episodio che, rispetto alla motivazione, resta avvolto nel mistero.

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