Scontro sulla decadenza di Alessandra Todde: il Consiglio regionale approva il ricorso alla Corte Costituzionale, mentre FdI attacca.
A gennaio, Alessandra Todde aveva espresso apprezzamento per le parole di Giorgia Meloni. Oggi, però, la situazione si infiamma: il Consiglio regionale della Sardegna – come riportato da Libero Quotidiano – ha approvato una mozione per impugnare davanti alla Corte Costituzionale la sua possibile decadenza, mentre Fratelli d’Italia attacca duramente la maggioranza.
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Cosa ha deciso il Consiglio regionale sul caso Todde
Durante il dibattito in Aula, il consigliere del Partito Democratico, Roberto Deriu, ha difeso la mozione, sostenendo che “il Consiglio regionale deve chiedere giustizia rispetto alla gerarchia delle fonti e all’armonia dell’ordinamento“. La posizione della maggioranza è chiara: la decisione spetta alla Corte Costituzionale.
Sandro Porcu, capogruppo di Orizzonte Comune, ha evidenziato che la mozione firmata da tutti i capigruppo di maggioranza è volta a chiarire se la legge n. 515 del 1993, che regola la decadenza per violazioni nella rendicontazione elettorale, sia applicabile anche al Presidente della Regione. Dunqua anche nel caso di Alessandra Todde.
La replica di Fratelli d’Italia
Di tutt’altro avviso è stato l’intervento del capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, che ha lanciato un duro attacco alla maggioranza. “Forse riuscirete a salvare il vostro posto, ma oggi state perdendo la faccia“, attacca insinuando che l’obiettivo di Alessandra Todde è “salvare la poltrona“.
Secondo Truzzu, il Collegio di Garanzia elettorale ha semplicemente applicato la legge, e non vi è alcun complotto ai danni della maggioranza: “La situazione in cui ci troviamo non è dovuta a complotti o violazioni della legalità da parte del Collegio di garanzia elettorale, ma al fatto che un candidato non ha rispettato un obbligo che migliaia di altri hanno sempre adempiuto“.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha poi accusato il centrosinistra di incoerenza, affermando che se la questione avesse riguardato un semplice consigliere, non ci sarebbe stata alcuna opposizione alla sua sostituzione. “Non mi stupisce che il Movimento 5 Stelle sostenga questa posizione, ma mi sorprende vedere il Partito Democratico e altre forze del centrosinistra scivolare su un terreno che per anni hanno difeso“.
Ha concluso il suo intervento con parole molto dure, affermando che il Consiglio regionale rischia di auto-distruggersi per ragioni politiche: “Il Consiglio regionale rischia di sciogliersi non per un atto di forza, ma per un ’suicidio assistito’ politico“.