Secondo i legali, Alesia Pifferi non sarebbe pentita di aver lasciato morire sua figlia, poiché “non ha compreso quello che ha fatto”.
Diana è la bimba di 18 mesi abbandonata a sé stessa dentro un appartamento vuota, e morta di stenti. Sua madre, Alessia Pifferi, non sarebbe pentita del gesto compiuto nei confronti della figlia. A spiegare le motivazioni di questa affermazione l’avvocato difensore, che spiega anche le cause del comportamento di Pifferi.
La piccola Diana è stata abbandonata in casa da sua madre per quasi una settimana, ed è morta di fame e di sete. A difenderla l’avvocato Solange Marchignoli insieme al collega Luca D’Auria. Dopo l’incontro con la donna in carcere, i legali spiegano per quale motivo Alessia Pifferi non sarebbe pentita di aver provocato la morte di sua figlia.
Alessia “ha compreso solo in parte quello che è successo”
Secondo l’avvocato della donna, sarebbe esclusa la possibilità di un pentimento da parte della madre di Diana. Stando a quanto dichiarato dal legale della donna, “La frase di pentimento potrebbe arrivare da una persona che ha compreso quello ha fatto. Non è il suo caso. Ha capito solo in parte quello che è successo ed è distrutta dal dolore”.
E continua: “Lei non è un’assassina lucida, vive in questo momento in una bolla e si fa fatica a comunicare”. Inoltre ha spiegato che la donna non si è nemmeno resa conto del polverone mediatico suscitato dalla morte di sua figlia. “Non sa che l’opinione pubblica è molto dura nei suoi confronti. Non potrebbe essere diversamente perché il fatto è gravissimo, oltre ogni idea di bene e male”.
I funerali di Diana
La donna avrebbe inoltre richiesto al giudice di poter partecipare al funerale della figlia, che si terrà durante la giornata di domani, 29 luglio. Secondo la psicologa clinica e criminologa forense Debora Gatto, si tratta di “un vero e proprio gesto riparatore nei confronti della sua stessa immagine di sé”.
Poi conclude durante l’intervista riportata da Fanpage.it: “unque non dobbiamo considerarlo come un distorto senso di rispetto nei confronti della piccola, ma di un gesto totalmente egoistico a difesa della propria rappresentazione mentale di madre, che necessita di fare a menda attraverso tentativi di questo tipo”.