Occupazione, un quadro preoccupante emerge in Italia: giovani sotto la soglia media della povertà.
L’occupazione in Italia continua a mostrare segni di crescita, ma non tutti i dati che emergono sono positivi. Secondo recenti analisi della Cgil, circa 5,7 milioni di lavoratori nel paese guadagnano meno di 11mila euro lordi all’anno, cifra che si traduce in meno di 850 euro netti mensili.
Una situazione particolarmente grave si registra nel Lazio, dove il 40% dei giovani lavoratori non supera i 10mila euro lordi annui, equivalente a una retribuzione netta tra i 500 e i 600 euro al mese.
Eleonora Mattia, presidente della commissione regionale Lavoro, parla di: “Un’ecatombe non solo per l’occupazione giovanile ma per la ‘capacità di futuro’ di tutto il Lazio“, sottolineando come giovani e donne siano il motore della società.
Occupazione giovanile: generazione precaria
Come riportato da Today.it, nonostante i dati record sull’occupazione registrati a Roma e provincia nel 2023, con quasi 2 milioni di persone impiegate, la qualità del lavoro lascia molto a desiderare.
Nel dettaglio, nel Lazio, il 43% dei lavoratori under 35 percepisce meno di 10mila euro lordi all’anno. La maggioranza di questi lavoratori, in particolare donne, ha contratti a tempo determinato o stagionale, part-time, e spesso non riesce a lavorare per più di tre mesi all’anno.
La disparità di genere è evidente: il 48,2% delle giovani lavoratrici guadagna meno di 10mila euro annui contro il 38,5% dei loro colleghi maschi. I dati della Cgil evidenziano come alcuni settori siano particolarmente colpiti da questo fenomeno.
Un campanello d’allarme per il futuro
Arte e sport vedono il 70% dei giovani lavoratori sotto la soglia dei 10mila euro annui. Seguono il settore alloggio e ristorazione con il 63%, informazione e comunicazione con il 52%, e l’istruzione con il 40%. La situazione migliora leggermente nel settore manifatturiero e in quello della fornitura di acqua e gestione dei rifiuti.
La Cgil sottolinea l’importanza di non fermarsi alla mera quantità dell’occupazione, ma di indagare la qualità dei contratti. “Si esulta per la crescita dell’occupazione a Roma, ma bisogna vedere che contratti hanno le persone“, afferma la Cgil, ponendo l’accento sull’allarmante situazione dei salari bassi.