A questi potrebbero aggiungersi altri 2 miliardi necessari per mettere in sicurezza il territorio.
Il territorio delle Marche è attraversato da 12 fiumi che costituiscono un costante pericolo per il dissesto idrogeologico soprattutto in presenza di fenomeni atmosferici estremi come si stanno susseguendo a causa del cambiamento climatico. Per questo motivo oltre ai due miliardi di danni provocato dall’alluvione della scorsa settimana, si devono aggiungere anche i due miliardi che andrebbero per mettere in sicurezza il territorio fragile.
La stima è ancora provvisoria e non riescono ancora a quantificare i danni con precisione. Il governatore Acquaroli ha risposto che “Non sarà un miliardo e forse non saranno nemmeno 10”. La stima non è facile. Per il governatore “servono risorse e un piano nazionale per la manutenzione”. Le Marche deve far i conti con un centinaio di sfollati e ancora tanto fango da spalare in 19 comuni coinvolti e le aziende chiuse. Le risorse non bastano ma quando ci saranno assicura che andranno spesi bene e subito.
Continuano le ricerche per i dispersi e le operazioni di soccorso nelle Marche
Intanto proseguono le operazioni di soccorso dei vigili del fuoco rimuovendo fango e detriti e alberi abbattuti. Nel frattempo prosegue la ricerca del piccolo Mattia e della donna ancora dispersi. Sono 390 i vigili del fuoco. I rinforzi sono arrivati da: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria.
I fiumi Misa e Nevola che scorrono nell’area di Senigallia sono passati da una condizione di magra a 6 metri in poche ore, racconta Santoni, responsabile del Centro Funzionale Multirischi delle Marche, che si occupa di fare le previsioni meteo e traduce gli effetti calamitosi sul suolo con le allerta meteo nei codici di colore giallo, arancione, rosso. Ma come ha evidenziato la procura di Ancona non c’è stata nessuna allerta da parte della regione Marche nei confronti dei comuni.