Amanda Knox ha chiesto di annullare la condanna nei confronti di Patrick Lumumba: lo accusò del delitto di Meredith Kercher.
Amanda Knox, oggi incinta per la seconda volta, ha fatto ricorso in Cassazione affinché venga annullata la condanna definitiva a 3 anni di reclusione per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, legata al processo per l’omicidio di Meredith Kercher.
L’accusa di calunnia
Sia Amanda Knox che Raffaele Sollecito, l’allora fidanzato fidanzato della studentessa americana uccisa il 1° novembre del 2007, assolti per il delitto di Meredith Kercher. Anche Rudy Guede era stato condannato, ma dopo aver scontato la sua pena in carcere, l’uomo oggi vive la sua vita da uomo libero.
All’epoca Knox accusò Patrick Lumumba, il proprietario del pub Le Chic di Perugia, il quale fu inizialmente arrestato per l’omicidio della giovane. Poi fu rilasciato quando le autorità compresero la sua innocenza. Lumumba accusò quindi Amanda di calunnia.
Amanda Knox chiede l’annullamento della pena
Oggi la donna però ha chiesto l’annullamento della condanna con un ricorso in Cassazione sulla base di uno degli articoli indotti dalla riforma Cartabia, e dopo che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha riconosciuto la violazione dei suoi diritti di difesa durante l’indagine.
Il ricorso di Amanda Knox, affiancata dagli avvocati Carlo Dalla Vedova e Luca Luparia Donati, sarà esaminato in camera di consiglio e in forma non partecipata a inizio ottobre dalla quinta sezione della Cassazione.
Amanda però non sarà presente in Italia durante l’udienza. “Il procedimento sarà in camera di consiglio e senza le parti. E poi Amanda è in attesa del secondo figlio”, ha spiegato l’avvocato Carlo Dalla Vedova.
Lumumba si oppone
Al ricorso però si è opposto Lumumba, assistito dall’avvocato Carlo Pacelli, “per rispetto della verità e della giustizia”. “Soprattutto nella memoria di Meredith Kercher”, precisa con il suo legale, aggiungendo che “Lumumba si è costituito da subito parte civile nei confronti di Knox e tale rimane in ogni atto processuale”.