Per Anna Ascani, tutte le promesse del governo Meloni si stanno scontrando con la realtà dei fatti: “Il Paese non cresce più”.
Durante un’intervista a Fanpage.it, la vicepresidente della Camera dei deputati ed esponente del PD Anna Ascani parte all’attacco contro Giorgia Meloni. A pochi giorni dal primo anniversario del nuovo governo, arriva già il primo resoconto che sembra essere assolutamente negativo.
“Meloni, una vera fregatura”
“Naturalmente il mio giudizio, da parlamentare dell’opposizione, è negativo. Ma la vera domanda è come giudicano i cittadini questo ultimo anno. Vivono meglio? Io non credo. La benzina costa di più, la spesa costa di più. La vita è diventata più complicata per le famiglie, nonostante il governo avesse fatto loro delle promesse”, dichiara Anna Ascani ai microfoni di Fanpage.it.
L’impegno di Giorgia Meloni si sarebbe dovuto concentrare sulla riduzione del costo della vita e su quello dei carburanti, “e invece tutto quello che abbiamo è un fantomatico carrello tricolore, che non è altro che ribadire offerte che già la grande distribuzione faceva. Insomma, per le famiglie questo anno di governo Meloni è stata una vera fregatura“.
Ascani sulla situazione sanitaria
I dati della Nadef dimostrano infatti che le risorse a disposizione del governo sono poche e che, di conseguenza, alcune delle misure promesse non saranno fattibili. Un punto critico per quanto riguarda la sanità: “C’è scritto nero su bianco che la spesa sanitaria si abbasserà ancora. Non solo si riducono gli investimenti, cosa che purtroppo negli ultimi anni è successa”.
“Il problema è che qui si taglia addirittura su quella che era la spesa invece prevista e questo calo di spesa andrà a toccare le prestazioni. Quindi vuol dire che le liste di attesa si allungheranno ancora. Diventerà ancora più difficile, per chi non può permettersi di andare nel privato, avere accesso a una sanità di qualità. Insomma, quel diritto che la Costituzione dovrebbe garantire a tutti, a tutte, sarà garantito solo a chi ha i soldi per pagarsi una prestazione medica“, aggiunge indignata la deputata del Pd.
“Crediamo nella sanità pubblica e crediamo che oggi si sia arrivati ad un livello inaccettabile nelle prestazioni mediche: non si può accettare che milioni di italiani debbano rinunciare alle cure, come purtroppo sta accadendo”, prosegue Ascani.
Meno di 9 euro l’ora è sfruttamento
L’attenzione ricade anche sul salario minimo, per cui Anna Ascani commenta la proposta unitaria delle opposizioni: “È evidente che sul salario minimo Meloni avrebbe sempre voluto dire di no, ma ha capito che non poteva farlo da sola. Così ha semplicemente utilizzato il Cnel per trovare un modo per giustificare un diniego che gli italiani e le italiane non capiscono”.
Per la politica, “chi guadagna meno di 9€ lordi l’ora sa che quello non può essere chiamato lavoro, ma è sfruttamento“. E come darle torto.
Comunque sia, non ha senso provare a mettere il salario minimo in contrasto con la contrattazione collettiva, perché “stabilisce un principio al di sotto del quale non si può mai andare. È la realtà che esiste il lavoro povero. Purtroppo tanti giovani, soprattutto, lo sanno che oggi è possibile avere un contratto di lavoro e non arrivare alla fine del mese, non riuscire a fare la spesa, non riuscire a pagare le bollette. Quindi quello che dice Meloni è soltanto un alibi”, spiega mostrando la dura realtà.
E il Pd? “Unico partito con pluralismo vero”
Il Partito Democratico è sempre stato oggetto di polemiche, eppure “è l’unico partito nel quale esiste un pluralismo vero: ci sono persone che portano avanti idee anche differenti fra di loro, che si confrontano, che dibattono per arrivare ad una sintesi. E quel pluralismo è la nostra ricchezza“.
Raccontando un evento che si è tenuto tra il 22 e il 23 settembre a Iseo, chiamato “Crea! L’Italia che faremo”, la vicepresidente della Camera afferma: “Vorremo che nel partito ci fosse esattamente questo spirito, cioè dare forza al proprio stare in una comunità, presentando le proprie idee. L’abbiamo fatto sul digitale, sulla scuola, sull’ambiente. La nostra forza è essere in tanti e tante e non il partito di uno solo. Anche la segretaria Elly Schlein lo ha detto più volte, perché credo che questo sia quello che fa la differenza nel confrontarci poi con gli elettori“, conclude