L’immunologa Antonella Viola ha condiviso la sua esperienza sulle molestie e la discriminazione delle donne nel settore sanitario.
Antonella Viola, immunologa e professoressa di Patologia generale all’Università di Padova, durante un’intervista a Repubblica ha rivelato di aver subito molestie sessuali durante la sua carriera accademica. Il suo racconto ritrae la realtà di migliaia di donne, che nell’ambito sanitario subiscono spesso molestie e discriminazioni di genere.
I racconti di Antonella Viola
“Posso raccontare due episodi diretti di molestia sessuale. Molti altri invece mi sono stati riferiti perché mi occupo di problemi di genere nella mia università. È un’esperienza abbastanza comune purtroppo”, racconta Antonella Viola.
Il primo episodio risale al periodo immediatamente successivo alla laurea in Biologia, durante l’esame di ammissione al dottorato di ricerca, quando l’immunologa aveva solo 22 anni.
“Un professore ordinario cercò in ogni modo di mettermi in difficoltà con le domande. Vinsi il dottorato lo stesso e dopo qualche giorno lui mi chiamò nel suo ufficio. ‘Come vedi posso renderti la vita complicata’, disse, ‘ma se prendi l’abitudine di passare dal mio studio tutti i tuoi problemi si risolveranno'”, ricorda l’immunologa.
Quando invece Viola più tardi si trovò all’estero, in Europa, “lì un superiore mi fece un’avance sotto forma di ricatto. Nonostante avessi già fatto passi avanti come ricercatrice, mi ritrovai paralizzata“, ha raccontato l’immunologa.
L’importanza di denunciare
Nonostante le difficoltà, Antonella Viola ha trovato il coraggio di affrontare la situazione. “L’unica cosa che mi venne in mente, ed è la stessa che consiglierei a una studentessa oggi, fu parlare con un professore di cui mi fidavo, quello della tesi”.
Venuto a conoscenza di ciò che accadeva dietro le quinte della scuola, il prof le promise che avrebbe “discusso con il collega e per fortuna tutto si appianò. Non ebbi più a che fare con quel docente, ma ripensandoci oggi, con il mio carattere avrei potuto denunciarlo. Il ricatto sessuale è un reato“.
La testimonianza dell’immunologa mette in luce un problema diffuso nelle università e nei luoghi di lavoro. La paura di ritorsioni professionali però, spesso impedisce alle vittime di denunciare le molestie. Nel direttivo del Centro Elena Cornaro per le questioni di genere dove Viola lavora, “le studentesse lamentano di continuo episodi simili“.
Tuttavia, nessuna denuncia, ma si limitano “a parlarne in forma anonima per paura“. “Le ritorsioni contro la carriera sarebbero a quel punto certe, ci sarebbero ripercussioni sulla loro reputazione. Nessuna sceglie di andare fino in fondo”, conclude.