Armenia, accusata dall’Azerbaigian per aver violato l’accordo sul Karabakh

Armenia, accusata dall’Azerbaigian per aver violato l’accordo sul Karabakh

A causa dell’occupazione dell’Armenia nel territorio azero, l’Azerbaigian è tra i paesi più infestati da mine al mondo.

Il presidente azero, Ilham Aliyev, ha accusato l’Armenia per aver gravemente violato la dichiarazione trilaterale firmata nel novembre 2020. A causa dell’occupazione armena, inoltre, il territorio azero si ritrova completamente ricoperto di mine, e assediato da criminali armeni illegali.

soldati

La violazione dell’accordo

“Sebbene l’Armenia abbia riconosciuto l’integrità territoriale e la sovranità dell’Azerbaigian a Praga e a Sochi nel 2022, non ha ancora ritirato del tutto le sue truppe dai territori dell’Azerbaigian”, dichiara il presidente azero, Ilham Aliyev, in occasione di un vertice straordinario dell’Organizzazione degli Stati turchi ad Ankara.

In Karabakh sono ancora presenti unità e criminali armeni illegali, e il territorio è pieno di mine antiuomo. L’Armenia si sarebbe anche impegnata ad aprire il Corridoio di Zangezur, ma la realtà dei fatti mostra che il Paese ha gravemente violato la dichiarazione firmata il 10 novembre 2020. Di ciò, “deve assumersene la responsabilità”, ha aggiunto Aliyev.

La dichiarazione trilaterale del 2020

A seguito dell’intensificarsi della situazione in Nagorno-Karabakh nel settembre 2020, il 9 novembre 2020 il presidente russo Vladimir Putin, il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev e il primo ministro armeno Nikol Pashinyan, hanno firmato una dichiarazione congiunta sulla completa cessazione delle ostilità.

Le parti si sono fermate in quel momento alle loro posizioni, un certo numero di distretti è passato sotto il controllo di Baku e le forze di pace russe sono state schierate sulla linea di contatto e nel cosiddetto Corridoio di Lachin.