Il boss Gregorio Giofrè è stato arrestato nel Vibonese. A Roma fermi per estorsioni e usura.
REGGIO CALABRIA – Il boss della ‘Ndrangheta Gregorio Giofrè è stato arrestato nella notte tra il 4 e il 5 maggio 2020 mentre era al lavoro in un’azienda agricola nei pressi di San Gregorio Ippona, in provincia di Vibo Valentia.
Il fermato è considerato un esponente di spicco dei clan della cittadina del Vibonese. Le ricerche si erano intensificate negli ultimi mesi quando il latitante era riuscito a scappare al maxi-blitz condotto a dicembre dalla Dda di Catanzaro.
Arresti per estorsioni e usura a Roma
A Roma la Guardia di Finanza ha effettuato diversi arresti per estorsioni e usura oltre che sequestro di 5 milioni di euro tra conti correnti, immobili, automobili (tra cui una Porche) e orologi di lusso.
In manette sono finiti tre usurai residenti a San Cesareo e già arrestati nel luglio 2018 per usura, estorsione, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, truffa aggravata ai danni dello Stato e intestazione fittizia di beni. Nelle prossime ore i fermati saranno interrogate dai magistrati per accertare meglio la loro posizioni ed eventualmente confermare la decisione presa dalla Procura di Roma.
Sequestrata una casa di riposo
Tra i diversi procedimenti di sequestro c’è anche una casa di riposo. La Guardia di Finanza sta effettuando tutti i controlli del caso con il momento delle Rsa che non è dei migliori.
La Procura di Torino ha deciso di aprire un’indagine per omicidio colposo sulle morti avvenute durante l’emergenza coronavirus. Inchiesta che si va ad aggiungere a quelle della Lombardia e in particolare del caso Trivulzio. Una situazione che in futuro potrebbe portare ad una ricostruzione di questo sistema che ha evidenziato delle lacune in questo periodo.
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