Giorgia Meloni rilancia il suo messaggio sulla sicurezza per Kiev: la chiave è una garanzia americana. Cosa significa.
Da mesi, il conflitto in Ucraina continua a tenere alta la tensione nelle agende politiche delle cancellerie europee e internazionali, in questo scenario, l’Italia si muove tra alleanze storiche e nuove necessità geopolitiche, Giorgia Meloni, da quando è alla guida del governo, ha più volte ribadito la sua visione atlantista, puntando sul rafforzamento della posizione dell’Italia all’interno della NATO e sul sostegno all’Ucraina. Tuttavia, nonostante le parole pubbliche, le scelte strategiche si stanno rivelando più articolate e sottili.

Il contesto internazionale e la posizione italiana
La recente intervista della premier italiana al Financial Times non è passata inosservata. Non solo per il peso del giornale scelto, ma soprattutto per i messaggi lanciati, che vanno letti con attenzione. Meloni ha parlato con fermezza di una necessità: garantire sicurezza all’Ucraina, ma senza necessariamente spingere per il suo ingresso immediato nella NATO. Un equilibrio difficile, che rivela una strategia più ampia.
Il ruolo degli Stati Uniti e il «backstop» di sicurezza
Dietro le dichiarazioni della premier, c’è infatti un messaggio mirato: l’Italia guarda agli Stati Uniti come unica vera garanzia di sicurezza per Kiev. Mentre le posizioni europee si moltiplicano – tra chi propone contingenti sotto egida ONU e chi spinge per missioni coordinate da Londra e Parigi – Meloni sembra puntare su uno scenario inedito ma realistico: un «backstop» di sicurezza che coinvolga direttamente Washington, anche senza un ingresso formale dell’Ucraina nella NATO.
È qui che si apre lo spiraglio. Alcuni segnali arrivati dai nuovi vertici americani suggeriscono una possibile apertura a questo modello, che non implica un impegno militare automatico ma una forma di copertura strategica coordinata. Un’opzione che, seppur non ufficiale, Meloni continua a inseguire con determinazione. La premier ha ribadito questo concetto anche nel recente incontro con il presidente polacco Andrzej Duda, sottolineando come ogni piano debba passare da una garanzia a stelle e strisce.
In attesa del vertice dell’Aia di giugno e di una possibile visita ufficiale alla Casa Bianca, Meloni gioca la carta americana. Con un obiettivo chiaro: trasformare quello spiraglio in una solida garanzia, e fare dell’Italia un interlocutore centrale nel nuovo equilibrio di sicurezza europeo.