Arriva il piano B di Giorgia Meloni: ecco come cambia tutto
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Direttore: Alessandro Plateroti

Arriva il piano B di Giorgia Meloni: ecco come cambia tutto

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni lavora a una legge elettorale ispirata al modello dei governatori per introdurre il premierato senza toccare la Costituzione.

Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, sta valutando un piano alternativo per introdurre il premierato senza passare da una riforma costituzionale. L’idea, discussa con gli alleati nel recente vertice di maggioranza, è quella di una modifica alla legge elettorale che si ispiri ai modelli di voto utilizzati per l’elezione dei sindaci e dei presidenti di Regione.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Sfide politiche e ostacoli parlamentari

Secondo le anticipazioni, il progetto punta a una rivisitazione del Tatarellum, un sistema che prevede un turno unico, un premio di maggioranza alla coalizione vincente e l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Questo meccanismo garantirebbe una maggiore stabilità istituzionale, vincolando la durata della legislatura a quella del premier ed eliminando il rischio di governi tecnici.

L’adozione di questa strategia, come spiegato da un esponente della maggioranza, riflette un approccio pragmatico: «La soluzione è un atto di pragmatismo democristiano da parte di Giorgia». Meloni punta a realizzare il disegno del premierato evitando il confronto con il Quirinale e senza la necessità di sottoporsi a un referendum dall’esito incerto.

Nonostante l’apparente semplicità del piano B, le sfide non mancano. Uno degli aspetti più divisivi riguarda l’introduzione delle preferenze. Questa modalità, prevista dal Tatarellum, gode del favore di Fratelli d’Italia e Noi Moderati, ma incontra la ferma opposizione di Forza Italia e della Lega. Si tratta di un tema delicato, che in passato aveva già sollevato tensioni: «L’ultima volta che venne fatto un tentativo, ai tempi del governo di Matteo Renzi, le preferenze furono bocciate a scrutinio segreto».

Un altro nodo riguarda i limiti imposti dalla Corte Costituzionale sul premio di maggioranza. Il gruppo di lavoro parlamentare, costituito per studiare la proposta e guidato da un esponente di Fratelli d’Italia, dovrà esaminare questi vincoli e proporre un modello che rispetti i principi sanciti dalla Consulta.

Un progetto cauto per un obiettivo ambizioso

Nel frattempo, la presidente del Consiglio non perde di vista il contesto politico. «Non è chiaro in che modo si organizzeranno i nostri avversari», sottolineano fonti interne al centrodestra, evidenziando le incertezze sulle strategie delle opposizioni, come il Movimento 5 Stelle, che potrebbe presentarsi in modo isolato alle prossime elezioni.

Nel centrodestra, prevale una certa cautela sulla riforma elettorale. È diffusa, infatti, la consapevolezza del rischio politico: «Chi ha cambiato la legge elettorale ha sempre perso». Meloni, tuttavia, sembra determinata a portare avanti il progetto, rassicurando gli alleati sul fatto che il governo intende arrivare a fine legislatura, prevista per giugno 2027.

L’obiettivo resta quello di costruire un sistema elettorale più stabile e funzionale, capace di rafforzare l’azione di governo e garantire maggiore chiarezza nelle maggioranze, senza toccare la Costituzione. Intanto per la premier arrivano belle parole anche da Zelensky nell’intervista di Cecilia Sala.

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ultimo aggiornamento: 25 Gennaio 2025 14:21

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