Un assegno circolare è sempre uno strumento valido, anche nell’era del digitale e dello scambio di denaro in rete attraverso siti specifici.

Cosa si intende per assegno circolare

Prima di capire quando impiegare un assegno circolare va compreso cosa sia tale strumento.

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L’assegno circolare è un titolo di credito a vista attraverso il quale una banca o una Posta emittente si rende garante nell’assicurare un pagamento che la persona intestataria di un Conto Corrente dovrà elargire per la somma indicata sull’assegno stesso.

La persona a cui viene destinato il denaro scritto sull’assegno è detta beneficiario.

Quindi le persone coinvolte nell’assegno sono l’intestataria-o del Conto Corrente, la Banca emittente associata al blocchetto di assegni e la-il Beneficiaria-o.

Dopo l’emissione dell’assegno

Una volta che la persona intestataria del libretto di assegni ne emette uno, la o il beneficiario deve incassarlo, e lo farà recandosi in Banca o presso le Poste. Può anche eventualmente girare l’assegno ricevuto.

Va detto però che al fine di ottenere un blocchetto degli assegni l’intestatario di un Conto Corrente deve procedere come segue:

A): Rivolgersi a Poste Italiane e/o alla sua Banca dove è radicato il conto

B): Compilare un modulo relativo alla richiesta del libretto di assegni

Ecco qui che una volta consegnato il modulo alla persona incaricata e avendo denaro sul conto, si otterrà il blocchetto degli assegni.

La copertura dell’assegno come strumento è ovviamente garantita e in linea teorica dovrebbe sempre esserlo anche perché se ciò non accade si incorre in Sanzioni specifiche

Quindi riepilogando il discorso:

Dapprima si versa la somma necessaria presso l’Istituto che emette il libretto di assegni, poi la persona emette l’assegno al beneficiario, quest’ultimo va ad incassarlo o a girarlo presso la Banca o le Poste Italiane che forniscono il libretto all’intestatario del conto che ha appunto emesso l’assegno.
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ultimo aggiornamento: 07-03-2017


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