Assegno circolare postale: come funziona e come compilarlo

Assegno circolare postale: come funziona e come compilarlo

Volete sapere come funziona l’assegno circolare postale o se è diverso da quello bancario? Volete sapere se potete richiederlo anche senza avere un conto corrente postale? Qui ve lo spieghiamo

Da quando è stata data la possibilità di emettere un assegno circolare tramite le Poste Italiane, queste si sono espanse anche nell’ambito di lavoro di un classico istituto di credito. L’assegno circolare postale è praticamente identico a quello che viene emesso dalle banche in tutto ciò che concerne le modalità di emissione, la garanzia del pagamento, la valuta e le tempistiche.

Gli assegni circolari postali inoltre hanno un vantaggio aggiuntivo: sono considerati crediti a vista, cioè vengono pagati direttamente quando vengono presentati. Un correntista di Poste Italiane, quindi, può richiedere e impiegare per i suoi pagamenti un assegno circolare di Poste Italiane. L’utilizzo di questo strumento, però, è subordinato a regole precise: ecco le principali.

COME SE NE RICHIEDE L’EMISSIONE?

Per poter richiedere l’emissione di un assegno circolare postale è sufficiente recarsi in un qualsiasi sportello delle poste e, presentando un documento d’identità insieme ai soldi da trasformare in assegno, si otterrà il titolo. Se invece si è titolari di un conto corrente BancoPosta, all’apertura di questo si riceverà un carnet da dieci assegni da utilizzare con i soldi depositati sul proprio conto. Ricordiamo che l’assegno circolare postale di solito è non trasferibile, deve cioè essere incassato dal beneficiario.

assegno

Assegno circolare trasferibile: si può richiedere con un costo aggiuntivo

Per gli importi al di sotto dei mille euro, però, è possibile creare anche assegni postali circolari trasferibili, ma per farlo dobbiamo richiedere un apposito assegno privo della dicitura “non trasferibile“. L’assegno circolare postale di questa tipologia ha un costo di 1,50 euro.

Per schiarirci le idee e non rischiare di emettere il tipo di assegno postale errato, possiamo consultare la normativa presente sul sito di Poste Italiane. Ricordiamo comunque che la scelta predefinita (e consigliabile) è quella dell’assegno postale non trasferibile.

Come tutti i trasferimenti di denaro e valuta, anche gli assegni infatti sono regolati dalla normativa antiriciclaggio. Anche se questa ne limita l’uso a cifre non troppo elevate, l’uso di un assegno circolare postale si rivela comunque utile quando preferiamo non circolare con troppi contanti, o dobbiamo pagare una spesa imprevista ma non abbiamo la possibilità di usare il tradizionale assegno circolare non trasferibile, che ha caratteristiche diverse.

Assegno circolare poste italiane: ecco come farlo

L’assegno circolare postale, come il suo “fratello maggiore” bancario, per essere valido deve riportare, oltre la cifra da pagare, il nome e il cognome del beneficiario, la data e il luogo di emissione. A questo dobbiamo aggiungere anche la firma del debitore, ovvero di colui che emette l’assegno. Fare assegni circolari attraverso le poste insomma è molto simile a quello che si fa normalmente attraverso gli istituti bancari tradizionali.

Tutti i tipi di assegno devono avere alcune caratteristiche

La compilazione dell’assegno circolare postale è compito di Poste Italiane, ma è bene sapere che tutte le tipologie di assegni circolari devon contenere: la denominazione di assegno circolare; la promessa di pagare a vista una somma determinata; l’indicazione del beneficiario; l’indicazione della data e del luogo di emissione; la firma dell’ente emittente; di recente il sito di Poste Italiane ha inserito anche una pagina dedicata agli assegni BancoPosta, in cui sono presenti anche le informazioni sulla compilazione. Se abbiamo dubbio su come compilare un assegno postale, o sapere in generale come si fa un assegno, troveremo tutte le istruzioni.

POSTE ITALIANE: ASSEGNO CIRCOLARE modalità di riscossione

Come si riscuote l’assegno circolare postale? Per incassare ci sono due possibilità: se è stato emesso su piazza, quindi nello stesso Comune dove verrà riscosso, il beneficiario avrà otto giorni per richiedere il pagamento; viceversa se è stato emesso fuori piazza, sarà possibile riscuoterlo entro quindici giorni. Se viene superata una di queste scadenze l’assegno non perde la sua validità, ma chi lo ha emesso potrà chiederne la revoca.

ASSEGNO POSTALE CIRCOLARE: come evitare le truffe

Non è raro che truffatori e malintenzionati falsifichino gli assegni circolari (sia bancari che postali). Per verificare che il titolo emesso non sia falso è necessario chiamare Poste Italiane e verificare  il “bene emissione” per l’assegno circolare in questione. Poste Italiane si informerà riguardo l’esistenza e l’emissione dell’assegno, verificando che non sia falso (certifica così il “benemesso”).

Per evitare le truffe, molti istituti bancari mettono a disposizione attraverso i loro siti Internet pagine dedicate, in cui è possibile vedere anche fac simile degli assegni, e soprattutto consultare tutte le informazioni che servono per non farci truffare.

fac simile assegno circolare e assegno bancario sul sito della banca Credem

In ogni caso è bene accettare gli assegni, in particolare quelli per cifre consistenti, solo dopo aver fatto qualche verifica. Emettere assegni scoperti è comunque un reato grave, ma questo non impedirà di sicuro ai malintenzionati di emetterne. Meglio fare sempre tutti i controlli del caso.

Assegno bancoposta, ci sono differenze?

Alcune volte capita di incontrare la definizione Assegno Bancoposta anziché Assegno circolare postale. Non lasciamo che la definizione ci confonda le idee: Assegno Bancoposta infatti è semplicemente uno dei nomi commerciali del prodotto bancario, ma si tratta sempre di assegni circolari postali.
In ogni caso, se il dubbio ci rimane, la cosa migliore da fare è sempre recarci allo sportello di fiducia e chiedere delucidazioni.