Con una lettera Angelo Bonelli denuncia l’assenteismo parlamentare in Italia, chiedendo regole ferree e limiti alle assenze.
Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, ha sollevato una questione di cruciale importanza per la democrazia italiana, l’assenteismo parlamentare, attraverso una lettera aperta indirizzata ai presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa.
Bonelli denuncia l’assenteismo parlamentare in Italia
“Mi rivolgo a voi e, per vostro tramite, a tutti i gruppi parlamentari, per sollevare una questione di fondamentale importanza che riguarda la vita democratica del nostro Paese: l’assenteismo parlamentare,” ha scritto Bonelli, come riportato da Today.it, sottolineando la necessità di affrontare seriamente questo tema.
Bonelli propone di stabilire un limite massimo di assenze per i parlamentari, escludendo situazioni particolari come impegni di governo, motivi di salute, missioni ufficiali, senatori a vita o figure in specifici ruoli di guida politica. Superato tale limite, suggerisce la decadenza del mandato per chi non partecipa attivamente.
Angelucci e Fascina: casi emblematici di assenteismo parlamentare
La lettera di Bonelli evidenzia i casi di Antonio Angelucci e Marta Fascina come emblematici dell’assenteismo. Angelucci ha mostrato una presenza minima nelle ultime tre legislature, con percentuali rispettivamente dello 0,38%, 3,14% e 0,19%.
Marta Fascina, dal canto suo, ha registrato il 93,5% di assenze nella legislatura corrente. Bonelli chiede un intervento dei partiti politici per stimolare un maggior impegno e una partecipazione più assidua ai lavori parlamentari. “È pertanto urgente che i partiti politici, che hanno proposto e sostenuto l’elezione di tali rappresentanti, intervengano sollecitando un maggiore impegno e una più assidua partecipazione ai lavori parlamentari,” afferma nella sua lettera.
Le statistiche pubblicate da OpenParlamento confermano la gravità della situazione, con figure come Umberto Bossi, Giulio Tremonti, Lorenzo Guerini, e Maurizio Lupi alla Camera dei Deputati, e Simona Malpezzi, Franco Mirabelli, Guido Castelli, e Claudio Borghi al Senato, che mostrano livelli di partecipazione inferiori alle aspettative.