"Aumentare gli stipendi ai ministri non parlamentari": scoppia la bufera
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Direttore: Alessandro Plateroti

“Aumentare gli stipendi ai ministri non parlamentari”: scoppia la bufera

Senato

Stipendi dei ministri non parlamentari verso l’aumento: la proposta del governo divide il Parlamento. Le opposizioni insorgono.

Nel cuore delle discussioni sulla legge di bilancio, spunta una proposta: l’aumento degli stipendi per i ministri non parlamentari. L’emendamento, in sostanza, prevede l’equiparazione delle indennità dei ministri non eletti in Parlamento.

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Questi attualmente hanno uno stipendio di circa 9.200 euro lordi al mese, di meno rispetto a quello dei ministri che sono anche deputati o senatori, pari a circa 12.400 euro. L’opposizione insorge.

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Stipendi dei ministri non parlamentari: le ragioni del governo

La norma, che potrebbe essere inserita tra gli emendamenti dei relatori nella manovra, coinvolgerebbe quattro membri dell’esecutivo non parlamentari: Orazio Schillaci (Salute), Guido Crosetto (Difesa), Marina Calderone (Lavoro) e Alessandro Giuli (Cultura).

Il governo sostiene che l’obiettivo sia quello di garantire un trattamento uniforme tra i ministri, indipendentemente dal loro status parlamentare.

Interpellato sulla questione, come riportato da Il Fatto Quotidiano, il ministro della Salute ha minimizzato: “Sarà il Parlamento a decidere. Nella mia vita non ho mai fatto nessuna scelta per motivi economici. Lo dico chiaramente e continuerò a fare scelte non per motivi economici ma per fare ciò che mi piace fare“.

L’opposizione all’attacco del governo Meloni

Per il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, questa mossa è assolutamente inaccettabile. Ubaldo Pagano, capogruppo dem in Commissione Bilancio, ha dichiarato: “Mentre il Paese lotta per arrivare a fine mese, il governo decide di destinare risorse pubbliche all’aumento degli stipendi dei ministri“.

Aggiunge in modo provocatorio: “Il governo fa finta di non capire: noi chiediamo un miglioramento delle condizioni e degli stipendi degli italiani, non di quelli dei ministri e dei membri del partito della presidente Meloni“.

Anche Vittoria Baldino, vicecapogruppo M5S, ha espresso indignazione: “Se confermato, l’emendamento sarebbe veramente vergognoso. Ancor di più dopo che FdI, Lega e FI hanno bocciato le nostre proposte per aumentare di cento euro al mese le pensioni minime, introdurre il salario minimo e ripristinare il Reddito di cittadinanza“.

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ultimo aggiornamento: 13 Dicembre 2024 18:38

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