I prezzi del caffè in Italia toccano in alcuni casi, dei prezzi a due cifre. Le differenze tra nord e sud spaccano l’Italia in due.
In Italia il divario dei prezzi tra nord e sud è un fatto ampiamente risaputo. Ma per quale motivo in Italia ci sono queste forti differenze di prezzo a seconda della zona? Come ben sappiamo, ad oggi con lo scoppio della Guerra in Ucraina e a seguito di una pandemia globale che ha messo in ginocchio l’economia del Paese, i prezzi stanno subendo un forte rialzo, anche per quanto riguarda il caffè.
I prezzi dell’espresso sono aumentati vertiginosamente, registrando numeri a due cifre. Assoutenti, l’associazione no profit per la tutela dei consumatori, ha registrato i prezzi nei vari paesi italiani, stilando la mappa dei prezzi dell’espresso nelle principali province. Il prezzo medio del caffè in Italia è di 1,10 euro, mentre nel 2021 il prezzo era di 1,038 euro.
Le differenze di prezzo tra nord e sud
Tra le regioni con i prezzi più alti per l’espresso, prima fra tutte il Trentino Alto Adige. I bar trentini vendono il caffè in media a 1,25, mentre a Bolzano la media è di 1,24. A Ferrara, Ravenna e Reggio Emilia in Emilia Romagna, il prezzo de caffè arriva a toccare 1,20 euro. Anche in Veneto, per la precisione a Rovigo e Venezia si tocca la stessa soglia. Mentre a Padova e Vicenza il prezzo del caffè è di 1,19 euro.
L’espresso meno caro in Italia viene servito nei bar di Messina, con il prezzo di 0,89 euro. Subito dopo Napoli, in cui il caffè costa 0,90 euro. Seguono le province calabresi Reggio Calabria e Catanzaro con 0,92 euro. Alla luce di queste informazioni è evidente il divario del listino prezzi tra nord e sud, anche solo per un comprare un semplice caffè al banco. A Trento, un caffè può arrivare a costare anche il 40,5% in più rispetto a Messina.
I rincari dei prezzi del caffè contano un +16% a Pescara, +15% a Catanzaro, +13,6% a Cosenza, +13,5% ad Alessandria, +12,8% a Bari, +12,7% a Cuneo. Napoli, Biella, Lucca, Novara e Macerata, non hanno modificato il prezzo del caffè. Escluse queste, tutte le altre città italiane hanno registrato vertiginosi aumenti del prezzo.
Il presidente Furio Tuzzi sulla questione rincari
Il presidente Furio Truzzi sui rincari: “Nei mesi scorsi avevamo denunciato i primi ritocchi dei listini del caffè nei bar italiani: i numeri ufficiali confermano oggi il nostro allarme, e il trend al rialzo, che oggi sfiora una media annua del +6%, è destinato a proseguire nei prossimi mesi. A generare i rincari da un lato il caro-bollette, che impone maggiori costi energetici agli esercenti poi scaricati sui consumatori finali attraverso i prezzi al dettaglio, dall’altro le tensioni nelle quotazioni delle materie prime, che hanno portato a rincari per beni come caffè e zucchero. A fare le spese di tale situazione sono i consumatori, considerato che in Italia si consumano ogni giorno 9,3 milioni di tazzine di espresso al bar”.