Nuova sentenza per Aung San Suu Kyi: l’attivista birmana e premio Nobel per la Pace è stata condannata ad altri 3 anni.
Da giugno Aung San Suu Kyi è in isolamento in una prigione della capitale Naypyidaw dopo essere stata posta agli arresti domiciliari a seguito del colpo di stato militare. Si tratta dell’attivista birmana e premio Nobel per la pace, ch a giugno del 2021 è stata arrestata in seguito al colpo di stato, con l’accusa di 11 reati di corruzione. Oggi la sentenza proroga la sua condanna ad altri 3 anni, per un totale di 26 anni.
La condanna
Aung San Suu Kyi, la 77enne attivista birmana e premio Nobel per la pace dal 1991, nel giugno del 2021 è stata rinchiusa in una prigione di Naypyidaw dopo essere stata posta agli arresti domiciliari a seguito del colpo di stato militare del 2021.
Accusata di 11 reati di corruzione, ad aprile scorso il Myanmar ha condannato ad altri cinque anni di carcere la leader birmana. Il tribunale militare in Myanmar annuncia l’ultima decisione di proroga della condanna della donna a 3 anni, per una pena estesa definitivamente a 26 anni.
Secondo la corte, avrebbe ricevuto una tangente di 550mila dollari da un magnate condannato per traffico di droga. La pena è stata estesa per istigazione, violazione delle regole del Covid-19, frode elettorale e violazione della legge sui segreti ufficiali, Inoltre, anche per corruzione e detenzione illegale di walkie-talkie.
Gli avvocati di Suu Kyi hanno respinto tutte le accuse a suo carico definendole “assurde”, ma non hanno fatto parola con i media. Dal colpo di stato avvenuto nel febbraio 2021, in Birmania l’Associazione di assistenza ai prigionieri politici ha contato almeno 2.340 persone uccise e più di 15.800 arrestate nel corso delle proteste, represse con la violenza.