Auto elettriche: rischiamo di essere dipendenti dalla Cina?

Auto elettriche: rischiamo di essere dipendenti dalla Cina?

Un’analisi di Confindustria spiega che potremmo diventare dipendenti dalla Cina per quanto riguarda le auto elettriche.

Puntare sull’elettrico sembra una scelta estremamente saggia, per quanto riguarda i veicoli: seppure manchino ancora le infrastrutture per poter supportare questa nuova tecnologia che probabilmente dominerà il mercato delle automobili nei prossimi 20 anni, bisogna investire per poter garantire una fitta rete di stazioni di ricarica e infrastrutture che supportino la produzione di auto elettriche. Però c’è un rischio: stando a Marco Bonometti, presidente del Gruppo Omr nonché membro del consiglio generale di Confindustria, puntare sull’auto elettrica vuol dire mettere a rischio tantissimi posti di lavoro, creando una dipendenza dalla Cina, come quella con la Russia per il gas. Nella sua intervista all’Agi, Bonometti traccia un quadro preoccupante.

Le parole di Bonometti

Puntare solo sull’auto elettrica – commenta Bonometti – è un suicidio. Può essere una delle varie soluzioni per ridurre le emissioni, ma nella situazione attuale non è sostenibile avere in Europa tutte auto elettriche: non c’è sufficiente energia, sia a livello di quantità che di qualità. In Italia non abbiamo energia sufficiente per far girare fabbriche e dipendiamo al 95% dal gas per produrre energia. Inoltre, riguardo l’auto elettrica, “mancano le materie prime per le batterie: litio e nichel. Ma anche se dovessero esserci in futuro, se prima dipendevamo dal gas russo, con l’auto elettrica dipenderemo da componenti che arrivano dall’Asia, in particolare Cina e Taiwan.

Ricarica auto elettriche

Dunque, se oggi siamo in mano alla Russia per il gas, domani saremo in mano alla Cina per le batterie“. Stando all’ex presidente di Confindustria Lombardia, non possiamo affrontare la transizione tecnologica se prima non riusciamo a risolvere il problema energetico. Ci devono dire che energia ci daranno, quanta e a che prezzo”. Per Bonometti, “l’Europa avrebbe dovuto approntare una batteria tutta europea, magari alimentata dall’idrogeno”. In ogni caso, puntare solo sull’elettrico, per Bonometti, non ha senso perché “le tecnologie si stanno evolvendo ed è assurdo stabilire oggi quello che avremo a disposizione tra 10 anni”