Autovelox in Italia: funzionamento e come fare ricorso in caso di multa
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Direttore: Alessandro Plateroti

Autovelox in Italia: funzionamento e come fare ricorso in caso di multa

Autovelox

Cosa c’è da sapere sugli autovelox in Italia: i dettagli su dispositivi fissi e mobili, le normative e come fare ricorso contro le multe ingiuste.

Gli autovelox sono dispositivi elettronici diffusi su molte strade italiane, impiegati per controllare il rispetto dei limiti di velocità e promuovere la sicurezza stradale. Questi strumenti possono essere di due tipi: fissi e mobili. Gli autovelox fissi sono installati permanentemente in luoghi strategici, come tratti di strada noti per incidenti frequenti o vicino a scuole e ospedali, e sono chiaramente segnalati ai conducenti tramite cartelli.

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Questo tipo di segnalazione è fondamentale perché informa i guidatori in tempo utile, permettendo loro di adeguarsi ai limiti di velocità prima di raggiungere il dispositivo e, di conseguenza, di ridurre il rischio di incidenti.

Autovelox Polizia
Autovelox Polizia

Il funzionamento degli autovelox in Italia

D’altra parte, gli autovelox mobili sono utilizzati in maniera temporanea e possono essere spostati in vari punti in base alle necessità di monitoraggio del traffico. Anche se la legge prevede che la loro presenza sia segnalata, le modalità di segnalazione per questi dispositivi possono essere meno immediate rispetto agli autovelox fissi, creando talvolta controversie sulla loro percezione come strumenti di sicurezza o mere fonti di entrate da multe.

La normativa italiana impone che la presenza degli autovelox sia annunciata preventivamente ai conducenti. Questo requisito ha lo scopo di funzionare da deterrente contro la guida imprudente e di consentire agli automobilisti di modificare la propria velocità adeguatamente.

Una segnalazione chiara e visibile è quindi cruciale per assicurare che l’uso degli autovelox si orienti più verso la prevenzione degli incidenti stradali piuttosto che alla sola finalità sanzionatoria.

Le violazioni dei limiti di velocità rilevate dagli autovelox comportano sanzioni economiche e, a seconda della gravità dell’infrazione, possono anche portare alla perdita di punti dalla patente di guida. L’entità della multa e il numero di punti persi dipendono dalla velocità rilevata rispetto al limite consentito in quella specifica area.

Come fare ricorso contro le multe

Ecco una guida per chi è stato ingiustamente multato da un autovelox non omologato e come procedere con il diritto di presentare il ricorso:

Il primo passo consiste nella verifica accurata della regolarità dell’autovelox che ha rilevato l’infrazione. È essenziale assicurarsi che il dispositivo fosse correttamente segnalato e che esista documentazione ufficiale relativa alla sua manutenzione e calibrazione. Questi dati possono essere richiesti all’ente gestore attraverso una richiesta formale di accesso agli atti.

Documentare le circostanze specifiche sotto cui è stata rilevata l’infrazione è cruciale. Ciò include fotografie del luogo dell’infrazione, eventuali testimonianze e qualsiasi elemento che possa dimostrare irregolarità nel funzionamento o nella segnalazione dell’autovelox. È importante raccogliere queste prove immediatamente dopo aver ricevuto la notifica della multa, per garantire la loro validità nel processo di ricorso.

Affidarsi a un avvocato esperto in diritto della circolazione può aumentare significativamente le possibilità di successo del ricorso. Un professionista del settore sarà in grado di valutare l’adeguatezza delle prove raccolte e di fornire una rappresentanza legale qualificata nel caso il ricorso debba essere presentato in giudizio.

Il ricorso deve essere redatto in modo chiaro e dettagliato, specificando le ragioni legali per cui la multa dovrebbe essere considerata invalida. È fondamentale includere tutte le prove a supporto e rispettare i formati e i termini procedurali stabiliti dall’ente che ha emesso la sanzione. Solitamente, i moduli necessari per il ricorso sono disponibili presso gli uffici locali di polizia municipale o sul loro sito web.

Una volta compilato, il ricorso va inviato all’ente competente, che può essere il prefetto o il giudice di pace, a seconda del caso. È essenziale inviare il ricorso entro i termini previsti dalla legge, che di solito sono di 30 giorni dalla ricezione della multa.

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ultimo aggiornamento: 22 Aprile 2024 16:05

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