Matteo Salvini avvia un censimento degli autovelox in Italia per verificare l’utilizzo e la regolarità dei dispositivi.
In Italia, il tema degli autovelox è da anni al centro del dibattito pubblico. Strumenti nati per garantire la sicurezza sulle strade, spesso sono stati criticati per il loro utilizzo scorretto o percepito come un mezzo per fare cassa. In molte città, gli automobilisti si trovano davanti a dispositivi la cui presenza non è sempre chiara né giustificata da dati su incidenti o pericolosità del tratto. Questa situazione ha alimentato un diffuso senso di sfiducia e un acceso confronto tra cittadini, amministrazioni locali e organi di polizia.

L’intervento del Ministero e la mossa di Salvini
È in questo contesto che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha deciso di intervenire. Per volontà del ministro Matteo Salvini, è partita un’iniziativa che punta a fare luce sull’effettivo utilizzo e sulla regolarità degli autovelox presenti sul territorio italiano. In una lettera inviata al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al presidente dell’Anci Gaetano Manfredi, Salvini ha chiesto una collaborazione istituzionale per realizzare una ricognizione completa dei dispositivi in uso. La richiesta coinvolge sia gli organi di polizia stradale che gli enti locali, con l’intento di raccogliere dati oggettivi.
Il fine? Verificare quali dispositivi siano conformi alle norme, quali no, e come vengano impiegati. Ma non è tutto: attraverso i dati raccolti, si intende anche valutare l’impatto delle nuove regole di omologazione introdotte nel Codice della Strada.
Un censimento nazionale degli autovelox
Il vero nodo della questione arriva solo alla fine: il primo censimento ufficiale degli autovelox in Italia. Si tratta di un’operazione senza precedenti, pensata non solo per mappare ogni dispositivo ma anche per garantire che vengano utilizzati in modo conforme e trasparente. L’obiettivo è duplice: prevenzione e rispetto dei diritti degli utenti. Salvini punta a riformare l’intero sistema, assicurando che ogni autovelox sia inserito in un quadro normativo chiaro, omologato e giustificato da reali esigenze di sicurezza.