Azione al bivio, il partito di Carlo Calenda affronta una crisi di leadership: ecco il nome di chi vuole scalzarlo.
Nato a Roma, oggi il cuore pulsante del partito di Carlo Calenda battere al Sud. In particolare, la Campania guida questa trasformazione con 58 delegati all’assemblea nazionale, il doppio rispetto al Lazio. Anche la Sicilia si distingue con 21 rappresentanti, pur rimanendo dietro alla Lombardia (41 delegati), confermando così la forte trazione meridionale del movimento.
Questa crescita nelle regioni del Sud, come riportato da Il Tempo, mette in crisi la leadership del suo leader. Ecco chi sembra pronto a scalzarlo.
Calenda è in bilico con Azione: chi è Giulia Pastorella
Per la prima volta dalla fondazione di Azione, la leadership di Carlo Calenda è apertamente messa in discussione. Giulia Pastorella, deputata milanese e figura emergente, si è candidata alla guida del partito con l’obiettivo di portare una ventata di pluralismo. “Carlo è una risorsa, ma adesso al partito serve più pluralismo“, ha dichiarato
Ma chi è questo nuovo volto? Laureata in filosofia con dottorato in Scienze politiche presso Oxford e Sciences Po, si presenta come una leader alternativa e ambiziosa. Forte del sostegno di personalità come Luigi Marattin e Riccardo Magi, propone un ritorno alla linea terzopolista. Quindi, né con Giorgia Meloni né con il centrosinistra di Elly Schlein.
Questa visione contrasta con l’approccio del leader attuale – che pur rivendicando un’equidistanza ideologica – ha spesso agito come “ruota di scorta del Nazareno“, con risultati potremmo dire deludenti.
Qual è il futuro di Azione?
La sfida tra Calenda e Pastorella sembra rappresentare più di una semplice battaglia di leadership: è un confronto tra due visioni del partito. La sfidante, sostenuta da un sondaggio Bimedia, afferma che “l’elettorato di Azione è ancora convinto della strada terzopolista“. Sottolineando, dunque, come due terzi degli iscritti supportino temi progressisti, dall’eutanasia alla legalizzazione della cannabis.