Il centrocampista è un pilastro dell’Inter e della Nazionale, ma deve ancora migliorare a livello comportamentale.
Le grandi squadre europee osservano con interesse la crescita di Nicolò Barella, centrocampista dell’Inter e pilastro della squadra che ha conquistato lo scudetto. Confermatosi leader tecnico anche sotto la guida di Simone Inzaghi, Barella vanta oltre 300 presenze da professionista, più di 25 gol in carriera e quasi 50 assist complessivi, oltre alla sua presenza costante in Nazionale. Nell’era Roberto Mancini, è secondo solo a Leonardo Bonucci per apparizioni e terzo per assist, dietro Lorenzo Insigne e Ciro Immobile.
Tuttavia, la Gazzetta dello Sport evidenzia che la sua trasformazione in leader assoluto non è ancora completa. Barella è un eccellente calciatore, ma deve ancora migliorare a livello comportamentale per aspirare a indossare la fascia da capitano dell’Inter. Al momento, Lautaro Martínez è più avanti in questo senso: dare la fascia a un giocatore che rischia cartellini anche quando è già ammonito potrebbe essere troppo pericoloso.
Le qualità che ancora mancano
Per essere un leader esemplare, Barella deve sviluppare una personalità più costruttiva che distruttiva. Un campione non deve necessariamente essere un leader, ma l’ex Cagliari dovrà decidere se ambire a questo ruolo. Il bivio si avvicina e Barella ha tutte le qualità per diventare un punto di riferimento ancora più solido sia per l’Inter che per la Nazionale.
Forse non ha ancora compreso appieno le istruzioni per raggiungere questo traguardo, oppure tende a dimenticarle quando si scalda, ma il prossimo passo nella sua maturazione calcistica è lì ad aspettarlo. Spetta solo a lui decidere se compiere il salto di qualità necessario per diventare un vero leader.