Un tema molto caro al centrodestra sarà centrale nella campagna elettorale di quest’estate.
La riforma del sistema pensionistico è sempre stato uno dei cavalli di battaglia dei partiti di centrodestra, soprattutto di Berlusconi e Salvini. E’ iniziata la campagna elettorale per i partiti che non vedevano l’ora di andare al voto e al centro dei propositi del programma di partito ci sono le pensioni. Matteo Salvini batte sulla sua vecchia proposta di sostituire Quota 102 con Quota 41.
Anche se come ha sottolineato Meloni ci sono molti punti in cui non sono concordi, i tre partiti puntano ad affermare i temi su cui sono uniti e compatti. Questo è il caso delle pensioni. La legge 102 è in scadenza a fine 2022 e si ritornerebbe alla legge Fornero “scellerata” secondo il leader del Carroccio. “La proposta della Lega che offriremo a tutto il centrodestra è quota 41 perché dopo 41 anni di contributi penso che sia un meritato diritto godersi qualche anno di serenità” ha affermato Salvini. Insieme alla pace fiscale questa è una battaglia comune su cui punterà il centrodestra.
Tra Quota 41 e più pensioni per tutti: i piani del centrodestra
L’introduzione di Quota 41 potrebbe non dispiacere a Fratelli d’Italia che però potrebbe avanzare anche un’altra ipotesi, ovvero quella che prevede una soglia minima di 62 anni con almeno 35 anni di contributi. “Quota 41 per gli operai metalmeccanici ad esempio ma non solo, una flessibilità che tagli l’assegno pensionistico mensile del 3,4,5% al massimo e non del 30% come vuole il governo, un provvedimento di garanzia per chi non riesce a pagare regolarmente i contributi previdenziali” avevano espresso in una nota parlamentari meloniani.
Berlusconi invece punta ad aumentare tutte le pensioni minime. “Nel nostro programma c’è l’aumento delle pensioni, tutte le nostre pensioni, ad almeno 1.000 euro al mese per 13 mensilità” ha dichiarato il leader di Forza Italia. In pieno clima da campagna elettorale in un’ intervista al Tg5 ha detto “c’è la pensione alle nostre mamme che sono le persone che hanno lavorato di più alla sera, al sabato, alla domenica, nei periodi delle ferie e che hanno diritto di avere una vecchiaia serena e dignitosa”.