La Banca centrale europea ha deciso di alzare i tassi di interesse di nuovo di mezzo punto arrivando al 3% e annuncia un nuovo rialzo.
Ieri la Bce ha di nuovo aumentato i tassi di interesse e ha previsto un altro rialzo il mese prossimo dello stesso valore. La presidente Christine Lagarde durante la conferenza stampa ha dichiarato che si tratta del valore dell’inflazione di fondo più alto di sempre. “La nostra determinazione a raggiungere il 2% nel medio termine non deve essere messa in dubbio” ha detto la presidente della banca centrale dopo aver annunciato il rialzo.
“C’è stato un accordo generale sul fatto che i 50 punti base di questa volta e i 50 punti base di marzo erano legittimi sulla base, in particolare a marzo, della pressione inflazionistica di fondo che sappiamo continuerà” ha spiegato la numero uno di Francoforte. “Sappiamo che abbiamo ancora molto da fare. Sappiamo che non abbiamo finito” ha aggiunto Lagarde.
Le cause della decisione del rialzo
“Man mano che riceveremo le proiezioni, dovremo valutare quali tassi, quale livello, quale ritmo sarà necessario per aumentare (i tassi di interesse) in modo significativo fino a livelli troppo restrittivi e per rimanervi per un periodo sufficientemente lungo, in modo da essere fiduciosi che a quei tassi riusciremo effettivamente a raggiungere l’obiettivo del 2% a medio termine che ci siamo prefissati” puntualizza la presidente della Bce.
Ad influenzare questo rialzo è stata anche la strozzatura dell’offerta anche se si sta attenuando ma gli effetti stanno ancora facendo salire l’inflazione dei prezzi dei beni. L’Eurozona, nonostante la crescita dello 0,1% nel quarto trimestre dello scorso anno, ha rallentato la sua attività economica notevolmente, ha ricordato Lagarde “e ci aspettiamo resti debole nel breve termine” ha aggiunto sottolineando i vari fattori che hanno fatto frenare la crescita come l’inflazione e la guerra conseguente alla pandemia.
Inoltre, Lagarde ha precisato che gli aiuti dei governi per proteggere l’economia dagli aumenti dei prezzi dell’energia dovrebbero essere “mirati e incentivare a consumare meno energia”. E “ora che diventa meno acuta la crisi energetica, è importante cominciare e ridurre le misure” di sostegno, perché le misure che “non rispettano questi principi, creano pressioni sull’inflazione e questo richiede una risposta di politica monetaria più forte” ha ammonito la presidente della Bce.