Le parole di Teresa Bellanova, viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, in merito alla guerra e al Governo.
La guerra in Ucraina è un avvenimento storico estremamente grave per il benessere e le relazioni politiche degli stati europei. La quantità di danni causata dall’azione, definita “criminale”, di Vladimir Putin nei confronti del popolo ucraino, è inestimabile. Milioni di profughi che sono scappati via dalla loro terra, migliaia di uomini e donne che hanno deciso di combattere l’invasore. Una catastrofe umanitaria davvero problematica per tutta l’Europa.
Le dichiarazioni di Bellanova
Ebbene, il viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, Teresa Bellanova, ha espresso la propria opinione sul conflitto in corso, oltre a parlare dell’attuale Governo, in un’intervista al Corriere della Sera. “Siamo in uscita dal Covid e abbiamo di fronte una guerra devastante”, per la quale “dobbiamo fare ogni sforzo, come Italia e come Europa, per la pace“. Ma c’è anche un altro obiettivo, ovvero “quello di essere autonomi dalla Russia, nel campo energetico“.
Bellanova, ex ministro dell’Agricoltura del Governo Conte II, non ha risparmiato una stoccata alle attuali forze politiche, le quali “sono ancorate alla cultura del ‘no’ e hanno curato rapporti non neutri con la Russia in passato”. Un riferimento evidente al Movimento 5 Stelle e alla Lega. “Di questi legami dobbiamo prendere atto, ma ora occorre guardare avanti e tentare di diversificare le fonti di approvvigionamento energetico“.
In merito al futuro del premier Draghi, Bellanova ha dichiarato quanto segue. “Sul suo futuro decide lui. Nel presente, noi abbiamo fatto la scelta di investire su una figura autorevole come la sua, in Italia e all’Estero. Il suo lavoro deve andare avanti, proseguire ora”, questo poiché vanno “risolti i problemi ancora aperti. Un lavoro importante è stato già fatto, ma per esempio sul Pnrr, sono state assegnate le risorse ma i progetti devono ancora partire“. Teresa Bellanova, inoltre, dichiara: “Bisogna fermare questa campagna elettorale perenne, serve di andare avanti, e peggio della campagna elettorale infinita oggi ci sarebbero solo le elezioni anticipate”.