Benito Sarti è morto. L’ex terzino della Juventus di Charles e Sivori si è spento all’età di 83 anni. Il cordoglio della squadra bianconera.
TORINO – Grave lutto nel mondo del calcio. E’ morto all’età di 83 anni Benito Sarti, ex terzino della Juventus di Charles e Sivori. Una lunga carriera nella squadra bianconera che ha dato la notizia della scomparsa del giocatore che ha indossato anche le maglie di Padova e Sampdoria.
La Vecchia Signora si prepara a ricordare Sarti nel prossimo match in campionato con il lutto al braccio. Sarti ha scritto pagine di storia della squadra bianconera e per questo la Juventus parteciperà ai funerali con una delegazione.
Chi era Benito Sarti
Nato a Padova il 23 luglio 1936, Benito Sarti ha iniziato a tirare i primi calci al pallone nelle giovani del Padova che gli ha permesso di esordire in Serie A. Tre stagioni con la maglia della propria città prima di trasferirsi alla Sampdoria anche se l’exploit è arrivato proprio con la Juventus.
Nove stagioni nella squadra bianconera con 206 presenze e diversi successi. Sono tre gli Scudetti conquistati con la Vecchia Signora e altrettanti trionfi in Coppa Italia. Una lunga esperienza in bianconero che lo ha fatto giocare con leggende del calcio italiano come Sivori e Charles, due giocatori che hanno scritto pagine importanti di questo sport.
Benito Sarti morto
La morte di Benito Sarti è stata annunciata dalla Juventus nella giornata di martedì 4 febbraio 2020. Le cause del decesso non sono note con la famiglia che ha preferito mantenere il massimo riserbo sulle cause della scomparsa di uno dei terzini più conosciuti in Italia per la sua lunga militanza con la Vecchia Signora.
“Pochi giorni prima del trasferimento – ha detto l’ex terzino in una delle ultime interviste – andai a trovare a mio padre. Gli feci una sorpresa. Mi presentai all’alba al negozio e lui aveva le lacrime agli occhi per il mio approdo alla Juventus. Mi disse di non montarmi la testa, di continuare a vivere come avevo sempre fatto, allenandomi scrupolosamente, senza trascurare il minimo particolare“.
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