Quali sono le novità introdotte dal governo Draghi sulla questione del prezzo della benzina? Ecco tutto quello che devi sapere.
Il governo Draghi ha stabilito una proroga di altri tre mesi sul provvedimento che prevede il taglio delle accise sulle bollette di luce e gas. Stanziati altri 3,27 miliardi. Ma questa non è l’unica novità. Il governo ha introdotto anche delle nuove garanzie a favore delle imprese che effettuano gli stoccaggi. Prevede anche un nuovo prelievo sugli extraprofitti realizzati da chi importa metano dall’estero. Numerose polemiche per quanto riguarda il prezzo della benzina.
Ciò significa che il decreto che proroga anche per il terzo trimestre – da luglio a settembre – l’azzeramento degli oneri di sistema per le bollette dell’elettricità per famiglie e piccole e medie imprese viene abolito. Per quanto riguarda la riduzione delle voci parafiscali, incluse quelle delle fatture del gas, entrerà in vigore.
Il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti ha dichiarato che il governo “è impegnato a trovare nuovi strumenti per mitigare i rincari”. Ma non ci sarà un intervento diretto sui prezzi. Ciò perché “le possibili conseguenze di un intervento del genere, date le strettissime interconnessioni fra le aziende del settore petrolifero e quelle degli altri settori produttivi, industriali e del terziario non sono prevedibili”.
Secondo il ministro del Lavoro Andrea Orlando, “anche alla luce del confronto con le parti sociali”, si interverrà per agire sui salari ridotti a causa dell’inflazione. “L’obiettivo è riuscire a farlo entro l’estate”.
La federazione autonoma italiana benzinai sulla questione
“I prezzi dei carburanti continuano a correre. Nonostante ciò il taglio delle accise è ancora attivo (-30,5 cent al litro fino all’8 luglio, con probabile proroga) e l’Opec+ abbia annunciato l’incremento della produzione. A condizionare il mercato è il fenomeno speculativo a livello internazionale. Esso spinge sopra i 2 euro al litro i carburanti, con ripercussioni pesantissime per i consumatori e insostenibili per i gestori che vedono diminuire progressivamente la propria redditività, scesa all’1,5%, a fronte dell’esplosione dei costi di gestione. Ancora poche settimane e il settore rischia il collasso.”
Continua: “L’Italia deve porre con urgenza in sede europea un argine alla speculazione internazionale e imporre un tetto ai prezzi d’acquisto di carburanti e gas. In un mercato globalizzato una scelta nazionale potrebbe determinare carenze di approvvigionamenti, costi insopportabili e conseguenze gestionali imponderabili”. Sono queste le parole Faib Confesercenti in merito alla questione.
E continua: “Fa arrabbiare l’accanimento rivolto dalle autorità verso i prezzi praticati dai gestori. Di fatto sono imposti dalle aziende fornitrici, e osservare che traders acquistano e vendono – indisturbati – titoli petroliferi e realizzano ingenti guadagni facendo innalzare i prezzi. Allo stesso tempo appare oggi insostenibile la gestione della rete carburanti fondata sul doppio prezzo in self e servito. Quest’ultimo, ad accisa piena, sarebbe oltre i 2,5 euro al litro. In questo scenario il modello italiano rischia di saltare, con conseguenze pesantissime per la filiera e i consumatori: è perciò necessario ridiscutere gli accordi e prevedere clausole di salvaguardia per le gestioni”.