Beppe Grillo si scaglia contro il Governo sulla stretta al Superbonus

Beppe Grillo si scaglia contro il Governo sulla stretta al Superbonus

Messaggio emblematico di Beppe Grillo sui provvedimenti del Governo in merito alla stretta annunciata sul Superbonus.

Poche parole, una foto emblematica e niente di più. Beppe Grillo sa come comunicare e lo conferma anche via social dove ha fatto apparire un messaggio decisamente emblematico sulle recenti decisioni del Governo in merito alla stretta sul Superbonus. Il co fondatore del M5S non le ha mandate a dire alla Meloni e al ministro dell’Economia, Giorgetti.

Beppe Grillo

Beppe Grillo sulla stretta al Superbonus

Come anticipato, non le ha certo mandate a dire Beppe Grillo sui social. Attraverso un post su X, infatti, il co fondatore del Movimento 5 Stelle ha pubblicato una foto che riprende la notizia del Financial Times di pochi giorni fa che aveva evidenziato “la ripresa economica senza precedenti dell’Italia grazie al Superbonus”.

Nello stesso scatto, in evidente contraddizione, anche la parte legata alla stretta annunciata dal governo Meloni per mettere in sicurezza i conti pubblici italiani. “Addio sconto in fattura per tutti i lavori edilizi: colpa del Superbonus”.

Grillo ha aggiunto una didascalia chiara: “Colpevoli della ripresa“. Poche parole ma abbastanza per far montare una nuova polemica. Diversi, infatti, i commenti ricevuti dal comico sotto al suo post. In tantissimi gli hanno dato ragione schierandosi contro le decisioni di Meloni e Giorgetti.

Giorgetti, la scelta del Governo

La decisione del Governo sulla stretta al Superbonus ha reso definitivo, al 4 aprile 2024, il termine ultimo per le comunicazioni su sconti in fattura e cessioni di crediti relative all’anno 2023.

Non solo. Il provvedimento prevede anche il divieto di utilizzo della compensazione dei bonus edilizi per i soggetti che hanno debiti con l’erario. Eventuale omessione della trasmissione di informazioni relative ad interventi già avviati comporterà una dura sanzione di 10 mila euro.

Ricordiamo che tale scelta del Governo è stata motivata con la necessità di “mettere in sicurezza i conti pubblici italiani”.