La mamma che ha ucciso i due figli, parole shock: “Volevo essere perfetta”

La mamma che ha ucciso i due figli, parole shock: “Volevo essere perfetta”

Ha lasciato tutti a bocca aperta la storia della mamma di Bergamo che avrebbe ucciso i due figli di 4 e 2 mesi. Sui social aveva scritto alcune parole…

Ha scosso tutta l’Italia la storia di Monia Bortolotti, la mamma accusata di doppio infanticidio ai danni dei suoi figli di 4 e 2 mesi. La donna di Bergamo che, precisamente, viveva a Pedrengo, ha sempre sostenuto che i suoi bambini, Alice e Mattia, fossero deceduti per la sindrome della morte in culla. Eppure le cose non sarebbero proprio così. In queste ore, sono venuti a galla anche alcuni messaggi inquietanti scritti proprio dalla 27enne sui social.

Bergamo, le accuse alla mamma

La vicenda relativa alla morte dei due bambini e alle accuse alla mamma è partita a seguito del decesso del secondo figlio, ovvero Mattia, di appena due mesi avvenuto ad ottobre 2022. Le indagini dei carabinieri, infatti, avevano portato a galla che il piccolo fosse morto per “asfissia meccanica da compressione”.

Questo ha generato i primi sospetti verso la 27enne di Bergamo, Monia Bortolotti, e alla riesumazione del corpo della prima figlia, deceduta a soli 4 mesi e che era stata attributa ad una morte in culla, il 15 novembre del 2021.

La donna, per la piccola Alice, aveva parlato di un rigurgito. Per Mattia, invece, di uno schiacciamento, in quanto si sarebbe addormentata con lui in braccio. Ora le indagini con le accuse di doppio infanticidio che vedono le notizie susseguirsi di continuo e alcuni vecchi messaggi della 27enne tornare a galla.

I post su Facebook della donna

Fanpage riprende alcuni post su Facebook della Bortolotti nei quali scriveva: “Ed io giorno e notte continuo a chiedermi come sia successo e se sia davvero possibile sopravvivere a questo dolore, perché i bimbi non dovrebbero stare da nessuna parte, se non tra le braccia di mamma e papà”. E poi aveva anche aggiunto che nelle sue intenzioni ci fosse solo quella di “voler essere una mamma perfetta”.

Tra i vari messaggi scritti nella pagina Sids Awareness dedicata alla sindrome di morte in culla, la donna aveva anche mostrato il suo dolore per le accuse che già le erano state mosse dalla Procura: “La procura incolpa me, come se tutta questa tragedia fosse voluta, cercata”. E ancora: “A nessuno importa che i miei bimbi fossero seguiti e tenuti come fiorellini, perfetti. A nessuno importa come io cercassi disperatamente di essere la mamma che non ho mai avuto”.

Frasi che, adesso, inevitabilmente stonano e mettono ancora maggiore inquietudine in questa vicenda davvero molto triste.

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