“Siamo in guerra anche noi” Berlusconi critica la Nato e Biden

“Siamo in guerra anche noi” Berlusconi critica la Nato e Biden

Arrivato a sorpresa alla convention di Forza Italia di Treviglio Berlusconi parla della sua posizione sulla guerra.

Alla platea di forzisti Silvio Berlusconi annuncia: “Siamo in guerra anche noi. Dopo le armi leggere stiamo inviando anche carri armati e cannoni pesanti. Lasciamo perdere…la guerra sarà lunga e avremo dei forti ritorni sulla nostra economia a causa delle sanzioni. Già si è fermato lo sviluppo, avremo una diminuzione del nostro Prodotto interno lordo…” dichiara a sorpresa il Cavaliere.

Il leader di Forza Italia continua criticando Biden e la Nato. ” Non abbiamo leader nel mondo, non abbiamo leader in Europa… Il capo di una potenza mondiale che doveva avvicinare Putin al tavolo della mediazione gli ha dato del criminale di guerra, gli ha detto che doveva andar via dal governo e andare in galera” critica aspramente Berlusconi riferendosi al presidente Usa Biden.

Poi rivolge le sue critiche anche al segretario dell’alleanza atlantica. “Il segretario della Nato ha detto che l’Ucraina mai più sarà unita alla Russia e così sarebbe per le due repubbliche del Donbass, la cui indipendenza non sarà riconosciuta. Con tali premesse il signor Putin non si siederà mai a un tavolo.” Per questo, Berlusconi è convinto che date queste condizioni, la guerra continuerà ancora a lungo.

SILVIO BERLUSCONI

“Così Putin non si siederà mai a un tavolo”

Per Berlusconi “bisogna pensare a qualcosa di eccezionale per far smettere a Putin la guerra”. Quel qualcosa di eccezionale l’ex presidente del Consiglio lo ritrova nella vecchia idea di difesa comune europea. “Dal 2002 ho chiesto all’Europa di darsi una voce sola in politica estera e una forza armata comune. Oggi sommando i 27 Paesi spendiamo 400 miliardi di lire all’anno. Con una forza comune si diventava una potenza militare mondiale – conclude – Ora non contiamo nulla nel mondo, io insisto ora che sono nel Ppe, perché ci sia una politica estera e di difesa comuni”.