Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi rivendica la paternità sulla coalizione di centrodestra nel suo intervento al Senato dopo 9 anni di interdizione.
Silvio Berlusconi è tornato a sedere in Senato dopo 9 anni di interdizione dai pubblici uffici stabilito dalla Legge Severino. Il suo primo intervento arriva per la fiducia del governo di cui il suo partito fa parte, ma per la prima volta dopo trent’anni non è lui a capeggiarla. La perdita del potere – per mano di una giovane donna per giunta – è amara per l’ex Cavaliere e traspare dalle sue reminiscenze del lontano ’94.
L’intervento di Berlusconi era quello più atteso e anche più temuto forse. Il leader di FI esordisce con un annuncio: “Signor Presidente del Consiglio, sono felice di essere qui e sono felice anche perché 3 ore fa è nato il mio 17mo nipotino. Evviva!” Poi prosegue ricordando la sua lunga assenza dai banchi parlamentari: “è per me un motivo di grande soddisfazione riprendere la parola in Senato, dopo nove anni, e farlo proprio quando il popolo italiano ha scelto ancora una volta di affidare il Governo del Paese alla coalizione di centro-destra”.
Berlusconi ribadisce i concetti atlantisti di Forza Italia
Nella sua dichiarazione Berlusconi dichiara “la riforma della giustizia è una priorità irrinunciabile” non solo per una questione di durata ragionevole dei processi, dice, ma anche per una “questione di civiltà e libertà”. “Una riforma davvero garantista, non contro la magistratura ma per il diritto, per l’equità, per la libertà”, afferma l’ex premier. Poi ribadisce i valori fondanti del suo partito, dalla tutela dei diritti della persona, alla tutela della vita stessa “dal concepimento alla morte naturale, siamo per il sostegno alla natalità, siamo per la difesa e la valorizzazione della famiglia e della sua funzione sociale irrinunciabile.”
Cerca di togliere ogni dubbio sulla sua linea in politica estera ribadendo la “solidarietà con l’Occidente” soprattutto “di fronte alle minacce internazionali vecchie e nuove. Io sono sempre stato un uomo di pace e i miei governi hanno sempre operato per la pace e sempre in pieno accordo con i responsabili di governo dell’Europa, della Nato e degli Stati Uniti” ha detto Berlusconi che poi ha rivendicato la paternità di questa vittoria.
L’ex Cav e la paternità del centrodestra
“Se oggi per la prima volta alla guida del governo del Paese, per decisione degli elettori, c’è una esponente che viene dalla storia della destra italiana, questo è possibile perché 28 anni fa è nata una coalizione plurale, nella quale la destra e il centro insieme hanno saputo esprimere un progetto democratico di governo per la Nazione” ha sottolineato il fondatore di Forza Italia.
Prima di concludere ha ricordato il suo discorso del ’94 quando chiese la fiducia in Aula nel suo primo discorso e rivolgendo infine i più affettuosi auguri di buon lavoro alla presidente e al governo. “Noi oggi voteremo convintamente la fiducia, voteremo convintamente la fiducia. E da domani lavoreremo con lealtà, con passione e con spirito costruttivo, per realizzare il nostro programma”. Alla fine del discorso il governo e i senatori di centrodestra si sono alzati in piedi salutando Berlusconi con un lungo applauso.