Berlusconi, Regionali: “Avrei scelto Moratti”

Berlusconi, Regionali: “Avrei scelto Moratti”

Il fondatore di Forza Italia agita il centrodestra a pochi giorni dalle elezioni regionali in Lombardia parlando dei candidati.

Silvio Berlusconi ha espresso forti dubbi sulla ricandidatura di Attilio Fontana, il leghista candidato come governatore alle elezioni regionali che si terranno in Lombardia e in Lazio il 12 e 13 febbraio. Secondo il Cavaliere la scelta del leghista, superfavorito nei sondaggi, spingerebbe la coalizione troppo a destra. Questo è il retroscena di Repubblica che parla della preoccupazione di Berlusconi per l’evoluzone della coalizione di centrodestra.

Per il fondatore di Forza Italia, la ricandidatura di Fontana spingerebbe sempre più a destra la maggioranza e quindi la squadra di governo. Su Repubblica si legge che questa confidenza sarebbe stata fatta dall’ex premier lo scorso martedì ad un suo storico consigliere. I timori di Berlusconi riguardano l’eventuale faglia che rischia di aprirsi dopo le elezioni di domenica all’interno della coalizione di maggioranza. “Per colpa di Fratelli d’Italia stiamo andando troppo a destra. Non si vince senza un centro moderato. Fosse per me, in Lombardia voterei Moratti”.

Silvio Berlusconi

Berlusconi rivendica il ruolo centrale di FI nella coalizione di maggioranza

Il quotidiano precisa che Berlusconi non ha niente contro il governatore lombardo uscente né ha intenzione di sostenere la candidata Letizia Moratti che si è spostata nel Terzo Polo e punire così la sua coalizione. Si tratta di una confessione e uno sfogo nato proprio dai timori che Fratelli d’Italia, forte del consenso guadagnato anche al Nord alle politiche, possa conquistare proprio la roccaforte del leghismo e berlusconismo.

Lega e Forza Italia sono ormai ai minimi, nonostante siano nella coalizione di governo. I consensi di entrambi sommati non arrivano alla metà del partito di Giorgia Meloni. E Berlusconi teme che con quest’ennesima vittoria proprio in Lombardia alle regionali FdI potrebbe assorbire gli altri due partiti alleati. Ma il leader del partito azzurro non si arrende e ribadisce il ruolo fondamentale che ricopre il suo partito in questa coalizione in quanto rappresenta “il cuore e l’anima” anche del governo “perché siamo i soli a rappresentare nel nostro Paese la tradizione liberale, la tradizione garantista, la tradizione cristiana e la tradizione europeista”.