Berlusconi ritorna sulla giustizia: "Assoluzioni inappellabili"
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Berlusconi ritorna sulla giustizia: “Assoluzioni inappellabili”

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Il leader di Forza Italia torna sul suo cavallo di battaglia per la campagna elettorale.

Silvio Berlusconi torna a scagliarsi contro la magistratura e il sistema giustizia. “Il processo è già una pena che colpisce l’imputato, ma anche la sua famiglia, i suoi amici e il suo lavoro. Non deve trascinarsi all’infinito in appello e controappello” dice l’ex premier. Il tema delle assoluzioni inappellabili non è nuovo per Berlusconi che già nel 2006 ne aveva fatto una legge, la legge Pecorella che però fu bocciata dalla Corte Costituzionale.

“In Italia ogni anno migliaia di persone vengono arrestate e processate pur essendo innocenti. Un cittadino riconosciuto innocente ha il diritto di non essere perseguitato per sempre” incalza il Cavaliere. Così promette di rendere le assoluzioni di primo e secondo grado inappellabili. Ma nel lontano 2006 quando Berlusconi era premier, la Consulta ritenne illegittima la differenza tra la facoltà dell’imputato di ricorrere in appello e la negazione di chiederla al pm.

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La destra per le assoluzioni inappellabili

Anche la Lega si schiera dalla parte di Berlusconi. La responsabile giustizia della Lega Giulia Buongiorno sottolinea che una persona non può rimanere indagata a vita. La leghista spiega di voler rendere concreto il principio della presunzione di innocenza. Incalza con una più organica riforma della giustizia anche Fratelli d’Italia.

Ma arrivano pronte anche le critiche come quella dell’ex pm Luigi de Magistris: “Berlusconi ritorna ossessivamente sulla giustizia per renderla meno autonoma” incalza l’ex sindaco di Napoli. L’assoluzione inappellabile inoltre è prevista in molti stati. Ad esempio, anche se si tratta di un sistema giudiziario molto diverso di matrice common law, negli Stati Uniti e in molti stati anglosassoni l’impugnazione dell’assoluzione è molto limitata. In Germania invece i tempi per ricorrere all’impugnazione sono molto stretti, ovvero una settimana dalla sentenza. Mentre in Francia, il pm ha tempo 10 giorni per mettere in discussione la sentenza.

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ultimo aggiornamento: 18 Agosto 2022 13:53

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