Berlusconi, l’incredibile scoperta sul testamento colombiano cambia tutto

Berlusconi, l’incredibile scoperta sul testamento colombiano cambia tutto

La clamorosa svolta sul testamento colombiano di Silvio Berlusconi. A seguito di una perizia gli scenari sono cambiati completamente.

Un nuovo colpo di scena a proposito dell’eredità di Silvio Berlusconi e, nello specifico, riguardo a quello che è stato rinominato il “testamento colombiano“. Infatti, dopo la richiesta dell’imprenditore Marco Di Nunzio di essere inserito tra gli eredi del Cavaliere, una recente perizia ha cambiato completamente gli scenari.

Berlusconi, il testamento colombiano era un falso

Silvio Berlusconi

Il testamento colombiano di Silvio Berlusconi era un falso. Questa l’inaspettata svolta riguardo il Cavaliere e la sua eredità. L’imprenditore piemontese Marco Di Nunzio che aveva diffidato il notaio Roveda e che aveva intenzione di essere inserito tra gli eredi dell’ex Premier, adesso, risulta essere indagato per truffa e ricettazione.

Da quanto si apprende dagli ultimi sviluppi riportati da La Verità e da Open, infatti, la pubblica ministera Roberta Amadeo e il procuratore di Milano Marcello Viola hanno accertato che tale testamento era un falso a seguito di una perizia tecnica dell’avvocato Giorgio Perrone e della società Axerta con Stefano Martinazzo.

Di Nunzio aveva inviato una Pec a Roveda cinque giorni dopo la morte di Berlusconi con in allegato il documento in questione. Il 19 giugno aveva anche mandato una diffida al notaio e alla stampa, parlando di richieste di risarcimento danni per il documento che recava la data del 21 settembre 2021 e le firme del notaio Jimenez Najera Margarita Rosa (che ha smentito e denunciato).

La perizia della svolta

A cambiare completamente gli scenari sul testamento colombiano sarebbe stata, appunto, una recente perizia fatta sul file in questione del documento.

La Verità ha fatto sapere come la società Axerta abbia scoperto che il file fosse stato creato tramite un convertitore da Word a Pdf. La data di creazione risalirebbe, infatti, al 15 giugno 2023. Nella relazione tecnica viene accertato che chi lo ha creato aveva cercato su Internet documenti testamentari e li aveva poi modificati aggiungendo i nomi ritenuti più giusti.

In uno dei documenti sarebbe persino stato usato un correttore per togliere un errore. Mentre il contratto di lavoro presentato da Di Nunzio era un collage di altri pezzi presi da internet. Tra gli altri dettagli venuti a galla, anche la questione firme.

Infatti, pare che le firme di Berlusconi, Di Nunzio le avrebbe scaricate da internet dopo una semplice ricerca “firma Berlusconi”.