Bernardini de Pace: intervista piccante sulla sua vita privata

Bernardini de Pace: intervista piccante sulla sua vita privata

L’avvocato matrimonialista Bernardini de Pace racconta diverse esperienze di vita: “Assegno più alto? 100mila euro al mese”.

Durante una lunga intervista al Corriere della Sera, Annamaria Bernardini de Pace – l’avvocato matrimonialista che si è occupata dei divorzi più famosi delle celebrità – racconta tutta la sua vita, dall’infanzia fino ai suoi personali fallimenti in amore.

Annamaria Bernardini De Pace

La carriera dopo il divorzio

Parlando del suo ex marito, suo professore di Diritto Romano sposato a 22 anni e padre delle sue figlie, Bernardini De Pace racconta: “Scoprii che non avevamo più soldi perché lui aveva comprato una scuderia di cavalli e passava i mercoledì a scommettere e perdere soldi. Io ero innamoratissima e rimasi così delusa che decisi di lasciarlo all’istante”.

A quel punto decise di tornare all’Università che aveva lasciato per accudire le sue figlie, si laureò e poi divorziò. E così, passo dopo passo, diede forma a quella carriera che oggi l’ha resa nota, tanto da occuparsi dei divorzi delle celebrità più conosciute.

Tra queste, Francesco Totti che ha difeso nella causa contro Ilary Blasi per un breve periodo, ma anche Romina Power e Al Bano. Su questi ultimi, afferma: “Si erano conosciuti giovanissimi, si erano amati tantissimo, poi erano emerse le differenze tra la mentalità americana e quella del Sud Italia. Però, furono bravi a preservare i figli”.

La giustizia di ieri e di oggi

All’inizio della sua carriera da avvocato, era ancora in vigore il principio del tenore di vita. Poi le cose cambiarono: “E’ stato tolto dalla Cassazione, giustamente, perché le donne non sono più il sesso debole”. Un altro fattore mutato nel tempo è quello inerente al tradimento che, “ai miei inizi, era considerato motivo di addebito di colpa, qualcosa di sconvolgente”.

Oggi, invece, Annamaria Bernardini de Pace ha “introdotto il principio del tradimento per legittima difesa, che piace molto”, ha raccontato. Ovviamente, nei casi di divorzio non si può che parlare di “costi”. L’assegno più alto ottenuto è stato di “centomila euro al mese. Netti”, risponde l’avvocato, tornando anche sulla famosa lettera al Raoul Bova.

“Giuro che non era rivolta a mio genero Raoul Bova. L’avevo mandata al Giornale l’anno prima, quando lui e mia figlia Chiara non stavano ancora divorziando. Slittava dall’estate precedente”, ha precisato. Nella sua vita, tuttavia, due le cose di cui va più fiera: Essermi fatta da sola e pagare trenta stipendi al mese. E avere due figlie stupende”.