Bertone (Sant'Anna): "Mi dispiace molto ma l'acqua frizzante è finita"
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Bertone (Sant’Anna): “Mi dispiace molto ma l’acqua frizzante è finita”

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Il patron di Acqua Sant’Anna, Alberto Bertone, ha parlato della situazione legata all’acqua frizzante in Italia.

Il dramma della mancanza di anidride carbonica, legato alla siccità in Italia, si fa sentire: il CEO di Acqua Sant’Anna, Alberto Bertone, ha parlato delle conseguenze della situazione in Italia: potremmo presto trovarci senza acqua frizzante. Queste le parole di Alberto Bertone.

Le dichiarazioni di Bertone

In Italia c’è un solo grande produttore di Co2 industriale, si trova a Ferrara. La crisi energetica mette in ginocchio tutti. Quest’azienda ha smesso di produrre anidride carbonica perché il costo della bolletta è troppo alto. La poca che c’è va agli ospedali. E noi siamo rimasti senza”. Questo l’incipit dell’intervista di Alberto Bertone al Corriere.

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Secondo il patron di Sant’Anna, In autunno vedremo il vero volto della siccità. Le nostre sorgenti soffrono già da mesi. Ma se non piove, non nevica e i ghiacciai si restringono ci rimane poco da fare. Sicuramente noi non chiuderemo l’anno con aumento produttivo”. E non solo: tutte le linee di imbottigliamento sono in difficoltà e per ragioni diverse. I costi impazziti della logistica e delle materie prime, dalla Co2 in poi, ci hanno fatto cancellare alcune consegne, ad esempio in Sicilia. I supermercati si lamentano ma noi dobbiamo fare i conti con la sostenibilità sia ambientale che economica”.

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La parola chiave è dunque sostenibilità. Dobbiamo consumare in modo sostenibile. E Sant’Anna infatti ha lanciato la biobottiglia più di dieci anni fa, tutta la plastica va riciclata, e i trasporti che usiamo sono green. La decrescita invece non ha senso”. Per ovviare al problema della mancanza di anidride carbonica, Bertone sta cercando strade alternative. Sono riuscito a reperire un po’ di anidride carbonica in Olanda, ma non basta a coprire la domanda. Del resto questa stagione ci ha fatto capire che dobbiamo colmare dei ritardi. In tutti i campi. Vogliamo assumere ma non ci sono professionalità che ci servono. Vogliamo produrre di più ma ci mancano le materie prime o l’energia è troppo cara. Ci serve la Co2 ma non abbiamo una filiera chimica che la produce. È ora di cambiare marcia”.

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ultimo aggiornamento: 8 Luglio 2022 16:03

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