Bimbo morto soffocato, trovati i messaggi shock della madre

Bimbo morto soffocato, trovati i messaggi shock della madre

Adalgisa Gamba è accusata di aver soffocato suo figlio mentre era in spiaggia: messaggi shock inviati a suo marito.

Il 2 gennaio 2022 un bimbo di due anni e mezzo venne trovato senza vita su una spiaggia di Torre del Greco. La madre 41enne, Adalgisa Gamba, è stata accusata di omicidio e si trova in carcere dallo scorso anno. Adesso è stata sottoposta ad una nuova perizia psichiatrica per appurare se sia stata capace di intendere e volere al momento dell’accaduto.

bambino con biberon

Le ricostruzioni

A lanciare l’allarme quel 2 gennaio era stato il marito della donna che non riusciva ad avere notizie di Adalgisa e loro figlio Francesco. Le forze dell’ordine ritrovano la donna sul lungomare di Torre del Greco con il piccolo, ormai morto. Lei pronuncia frasi sensa senso, poi le parole “sono stata io a gettarlo in mare perché era malato”. Una confessione che porta al suo arresto.

Secondo la difesa Gamba era entrata in depressione dopo il parto, e a motivo di ciò viene sottoposta a diverse perizie psichiatriche per confermare se al momento dell’accaduto la donna fosse stata incapace di intendere e di volere. Pare che Gamba fosse convinta che suo figlio avesse lo spettro dell’autismo.

L’autopsia sul corpo del piccolo Francesco conferma che sia morto per soffocamento, dal momento che sono stati ritrovati filamenti di cellulosa vegetale nei polmoni e nei bronchi del piccolo. Nessun segno di violenza invece su bocca e naso: è probabile che il bambino sia stato soffocato con un fazzoletto di carta.

L’accusa

Il marito l’aveva subito accusata di aver ucciso loro figlio. Adesso la Corte di Assise di Napoli ha disposto una nuova perizia, anche se il pm e gli avvocati della parte civile si sono opposti. A seguito delle indagini condotte sul cellulare dell’imputata, emerge una serie di messaggi che Adalgisa si era scambiata con il marito.

Un messaggio diceva: “Non dorme, forse ci vuole ciuccio, o vogliamo farlo schiattare e magari si toglie il vizio?”. Inoltre, dalle 4 del mattino e fino alle 16:30 del giorno del delitto avrebbe più volte cercato su internet la parola chiave “uccidere un bambino”.

La difesa della donna però punta sulle emoticon che compaiono nei messaggi, un aspetto che fa comprendere che si tratta di frasi dal tono scherzoso tra marito e moglie. “Dalle risposte del marito si comprende che non ha percepito un pericolo in quelle frasi. Si tratta una conversazione giocosa tra moglie e marito”, dichiara. Mentre l’accusa lega quelle conversazioni al “delirio di cui soffre l’imputata”.