Bollette alle stelle e non pagate: chi rischia lo stacco?
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Direttore: Alessandro Plateroti

Bollette alle stelle e non pagate: chi rischia lo stacco?

Bollette

Il caro energia sta colpendo famiglie e imprese e molti italiani non riescono a pagare le bollette.

In molte città italiane ieri ci sono state proteste contro il caro bollette. Le bollette spropositate raddoppiate a volte arrivano ad essere quattro volte superiore la media, stanno mettendo in ginocchio le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese e le imprese che spesso sono costrette a chiudere. “Non riusciamo più ad andare avanti” gridano i lavoratori che temono chiusure delle aziende perché costrette a chiudere. Si prospetta, come ha avanzato il leader di Azione Calenda, una rivolta sociale sulle bollette. A Napoli in segno di protesta hanno bruciato le bollette in strada.

“Io vedo attorno a me un sacco di persone che cominciano a mandare indietro le bollette. Non è una scelta politica: semplicemente non riescono a pagarle. Sono lavoratori e pensionati, gente che bene o male arrivava a fine mese, ma ora non ce la fa”, racconta il responsabile economia di Sinistra italiana Giovanni Paglia. “E con l’inflazione al 10% saranno sempre di più. Ci sono quindi alcune cose da fare immediatamente: bloccare i distacchi delle utenze; imporre un tetto massimo al costo di gas ed elettricità; restituire i 50 miliardi di extraprofitti a cittadini e imprese”.

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Protesta dei cittadini: cosa succede se non si pagano

La protesta dei cittadini e dei lavoratori è contro il caro bollette e soprattutto contro le speculazioni delle multinazionali con le bollette esposte sui cartelloni. Bollette che pesano troppo su un bilancio di una famiglia che deve fare i conti anche con l’inflazione e l’aumento dei beni di prima necessità. Per questo molti cittadini non posso permettersi di pagarle. Ma cosa succede se si paga in ritardo?

Il rischio è che il fornitore stacchi l’utenza a chi non paga ma non senza prima un preavviso stabilito dall’Arera. In caso di pagamenti ritardati, sul mercato tutelato il fornitore può chiedere un interesse di mora (al tasso Bce, 1,25% oggi) maggiorato del 3,5%. La “messa in mora” arriva nei casi più gravi, via posta raccomandata con il termine ultimo per versare la somma. Il distacco effettivo non può essere eseguito mai prima di 3 giorni lavorativi dal termine ultimo per il pagamento e 40 giorni dalla notifica della costituzione in mora.

Le associazioni di consumatori Codacons, Confcommercio e Unione nazionale consumatori chiedono al governo di non togliere il mercato tutelato in scadenza pr il gas il prossimo gennaio. Del mercato tutelato fanno parte coloro che non hanno scelto il libero mercato ma hanno pagato tariffe fissate dall’Arera ogni tre mesi.

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ultimo aggiornamento: 4 Ottobre 2022 11:34

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