Bollo moto: come si calcola e come effettuare il pagamento

Bollo moto: come si calcola e come effettuare il pagamento

Il bollo moto è l’imposta regionale sul possesso di un motoveicolo; varia a seconda del luogo di residenza e viene calcolata in base alla potenza del motore e alla classe di omologazione.

Il bollo moto è una tassa di possesso. Viene riscossa dalle Regioni, pertanto non ha un importo fisso ma l’ammontare varia a seconda dell’ente che la esige. Anche la durata di validità non è necessariamente uniforme su tutto il territorio nazionale; l’imposta viene calcolata – proprio come il bollo auto – in base alla potenza del mezzo.

Calcolo bollo moto

Il bollo viene calcolato tenendo presente due parametri. Il primo è quello della potenza (espresso in kW); il secondo è la classe di omologazione del mezzo (Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3 o Euro 4).

La potenza del motociclo viene riportata sulla carta di circolazione. Il valore, spesso, contiene anche cifre decimali che, ai fini del calcolo, non vengono considerate. Se, ad esempio, un motoveicolo ha una potenza dichiarata pari a 37.60 kW, il bollo verrà calcolato sulla base di 36 kW. Qualora l’indicazione in kW non dovesse essere presente all’interno della documentazione del mezzo, si può ricorrere al valore espresso in CV, anch’esso riportato sulla Carta di Circolazione.

Per effettuare il calcolo online e sapere a quanto ammonta l’imposta, si può utilizzare il tool messo a disposizione dal portale dell’Agenzia delle Entrare. Nel campo a sinistra si seleziona la ‘Categoria del veicolo’ e in quello a destra si digita la targa; dopo aver inserito un codice di sicurezza, basta cliccare su ‘calcola’ per ottenere il computo da pagare. Anche il sito dell’Automobile Club d’Italia offre questa possibilità ma oltre alla targa ed alla categoria, va selezionato anche il tipo di pagamento e la regione di residenza; il tool permette poi di accedere direttamente ai moduli di pagamento online.

Il bollo per le moto storiche

Come per la tassa automobilistica, anche il bollo moto storiche non è dovuto per gli esemplari che hanno più di trent’anni. Per accedere all’esenzione, però, è necessario che il veicolo sia in possesso di determinati requisiti (stato di conservazione o restauro conforme all’originale) per ottenere l’attestazione da parte della FMI (è possibile iscrivere ai registri storici dell’ASI o della FMI anche veicoli che abbiano compiuto il 20° anno d’età, ottenendo un certificato di rilevanza storica ma senza accedere al beneficio dell’esenzione del bollo). Come per le auto, il tesseramento con la Federmoto o l’ASI – e la seguente iscrizione del motoveicolo al Registro Storico – consentono di accedere ad un regime assicurativo agevolato.

Tornando al caso specifico del calcolo del bollo, l’età del veicolo si calcola dalla data di prima immatricolazione; se il mezzo non è registrato nell’archivio dei veicoli storici, gode comunque dell’esenzione del bollo ma il proprietario dovrà pagare una tassa di circolazione forfettaria pari a 11.36 euro da pagare con cadenza annuale in un’unica soluzione.

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Il bollo per i ciclomotori

Rispetto a quanto accade per gli altri motoveicoli, i ciclomotori rientrano in una casistica normativa leggermente diversa. Il bollo non vale come tassa di possesso ma come tassa di circolazione. Nello specifico, come si legge sul sito ufficiale dell’ACI, “per i ciclomotori fino a 50 cc e per i quadricicli leggeri con cilindrata del motore pari o inferiore a 50 cc o di potenza massima pari o inferiore a 4 KW (cd. “Minicar“), solo se utilizzati sulla pubblica strada, deve essere corrisposta la tassa di circolazione con decorrenza gennaio/dicembre“.

I residenti della Regione Lombardia, a partire dal primo gennaio del 2014, non sono più tenuti a pagare la tassa di circolazione annuale sui ciclomotori e sulle Minicar.

Va ricordato che i ciclomotori sono veicoli, a due o tre ruote (destinabili anche al trasporto di merci), il cui motore – se termico – non supera i 50 cc di cilindrata e non sviluppa una velocità superiore ai 45 km/h su strada orizzontale. Se il propulsore è di tipo elettrico, la potenza nominale continua massima è di 4 kW. Mezzi con valori superiori vengono considerati motoveicoli.

Come pagare bollo moto

Esistono diverse modalità per effettuare il pagamento del bollo motorino. L’importo può essere corrisposto presso una delegazione ACI, un’agenzia di pratiche auto, alcuni istituti bancari convenzionati con l’ACI, presso i tabaccai convenzionati con la Banca ITB o aderenti al polo Lottomatica (compilando la ‘Scheda B‘) oppure presso un ufficio postale. In questo caso, è possibile effettuare il pagamento direttamente online nelle Regioni e nelle Provincie convenzionate con l’ACI (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Bolzano e Trento); se la modalità di pagamento online non è disponibile, è necessario compilare un apposito bollettino. Nelle Regioni convenzionate (e anche in Piemonte e Molise), ACI mette a disposizione un servizio di pagamento online denominato ‘Bollonet‘: per utilizzarlo è necessario registrasi inserendo le proprie credenziali per poi poter accedere al tool di pagamento.

In genere il bollo vale 12 mesi ma – anche in questo caso – ciascuna Regione può imporre parametri specifici. Per non dimenticare quando pagare il bollo moto, è possibile richiedere il servizio gratuito fornito dall’ACI che – previa registrazione – consente di ricevere una e-mail con il promemoria della data entro la quale effettuare il pagamento. In genere, la cifra per il rinnovo va versata entro il mese successivo la scadenza; è possibile anche pagare prima del termine (se si versa l’importo online tramite online.aci.it basta selezionare l’opzione ‘pagamento anticipato‘). In alternativa, si può scegliere di far domiciliare il pagamento della tassa.

Qualora, invece, per dimenticanza o altro, non si sia provveduto per tempo a saldare quanto dovuto, si può optare per il ravvedimento operoso. In sostanza, al bollo moto non pagato viene aggiunta una penale. Se il saldo avviene entro 14 giorni dal termine, la sanzione ammonta allo 0.1% della cifra dovuta, aggiunto a quest’ultima per ogni giorno trascorso dal termine di pagamento; se si paga il bollo tra i 15 e i 30 giorni oltre la scadenza, la sanzione è pari all’1.5% della cifra (cui si aggiunge una mora dello 0.2% per ogni giorno di ritardo); la penale aumenta all’1.67% (interessi di mora esclusi) se si versa l’imposta tra 31 e 90 giorni dopo l’ultimo termine utile; dopo 90 giorni – e fino a un anno – si aggiungono il 3.75% dell’importo e gli interessi maturati.

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