Per il presidente dell’Emilia-Romagna il fattore tempo “è decisivo”. I lavori, secondo lui, devono essere fatti quest’estate.
Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini si scaglia contro il governo Meloni e lo fa in un’intervista rilasciata a La Stampa. Il motivo? I fondi fantasma per l’alluvione, mai arrivati ai privati ed insufficienti per la ricostruzione pubblica.
“Ad oggi – spiega Bonaccini – dopo quasi tre mesi, i cittadini hanno ricevuto solo i primi 3 mila euro che come Regione, insieme alla Protezione civile nazionale, abbiamo stanziato con procedure spedite. Ma è un contributo di primo sostegno. Alle imprese nulla, e non sanno ancora come verificare e periziare i danni. Comuni, Province, Consorzi di Bonifica e Agenzia regionale di protezione civile non vedono un euro da settimane”.
“Il governo – prosegue il presidente regionale – ha sottovalutato un punto che pure avevamo evidenziato in modo ossessivo fin dal primo giorno: il fattore decisivo è il tempo, perché i lavori per mettere in sicurezza fiumi e frane e ripristinare le strade vanno fatti in estate. E perché famiglie e imprese hanno bisogno di certezze per ripartire“.
Zero dialogo con il governo
Per Bonaccini, con il governo “non c’è il raccordo che auspicavamo. Lo dico con rammarico, perché non era mai accaduto che il governo procedesse senza alcun coordinamento con le Regioni interessate da un provvedimento. Se fosse accaduto lo stesso con il sisma del 2012 sarebbe stato un disastro. E invece abbiamo sempre avuto piena collaborazione con i sei governi che si sono succeduti nel tempo. Anche in Parlamento la maggioranza ha detto no alle proposte avanzate da Comuni, associazioni di categoria, sindacati, atteggiamento che ci appare incomprensibile“.
“Al contrario – conclude il presidente dell’Emilia – il raccordo con la struttura del Commissario Figliuolo è pressoché quotidiano. Ma con poche risorse e procedure non definite o sbagliate anche il Commissario non può fare miracoli. Di recente ho incontrato la presidente Meloni e auspico che le cose possano cambiare il prima possibile“.