Bonomi: “E’ il momento della responsabilità”. La replica di Landini: “Prima il rinnovo dei contratti”

Bonomi: “E’ il momento della responsabilità”. La replica di Landini: “Prima il rinnovo dei contratti”

Bonomi ‘apre’ ai sindacati: “Serve un confronto per trovare le soluzioni per il Paese”. Landini: “Prima i contratti”.

ROMA – Bonomi ‘apre’ ai sindacati. Intervenuto all’iniziativa della Cgil Futura 2020, il presidente di Confindustria ribadisce la necessità di iniziare un percorso insieme per il futuro. “Credo che ci sia sicuramente la necessità di mettersi intorno ad un tavolo al di là delle differenze: confrontiamoci e troviamo soluzioni per il Paese – ha detto l’industriale, riportato dall’Ansaè il momento della responsabilità. Noi come Confindustria e la Cgil che è la parte più importante del fronte sindacale, abbiamo una grande responsabilità“.

Un passaggio anche sul ruolo del Governo: “L’esecutivo deve mettere la maglia dell’arbitro. Molto spesso mette la maglia di una delle squadre in campo“.

Landini: “Io più che patti vedo contratti”

Alle parole di Bonomi è arrivata la replica di Maurizio Landini: “Siamo convinti che questo cambiamento o si fa insieme o non si fa. Ma io più che patti vedo contratti, il rinnovo dei contratti“.

Il leader della Cgil si sofferma anche sul ruolo dell’esecutivo: “E’ possibile avviare una consultazione permanente. L’importante è che insieme rivendichiamo con il Governo una discussione“.

Maurizio Landini

Manovra, attesa per il confronto con i sindacati

Sindacati che si siederanno al tavolo di Palazzo Chigi nella giornata di lunedì 16 novembre. E’ quella la data stabilita dal premier Conte per iniziare il confronto sulla manovra e valutare le possibili modifiche da fare.

Legge di bilancio, almeno secondo una prima bozza, da 38 miliardi di euro. Un testo che comprende sia misure per salvaguardare l’economia e la sanità nei primi mesi del 2021 che provvedimenti per rilanciare il nostro Paese. Il confronto con i sindacati avverrà prima di un nuovo passaggio in Consiglio dei ministri e successivamente in Parlamento. Non si escludono modifiche soprattutto in caso di un nuovo peggioramento dell’epidemia da coronavirus nel nostro Paese nelle prossime settimane.