Con la Manovra 2024 si conferma la detrazione Irpef al 50% sulle spese sostenute per mobili ed elettrodomestici.
Con la nuova Legge di Bilancio si conferma il bonus mobili ed elettrodomestici, che vedrà una riduzione del tetto di spesa. Ancora poche settimane per poter usufruire dell’agevolazione applicabile fino a 8mila euro: nel 2024 la cifra scende a 5mila euro.
Bonus mobili: cosa cambia?
Ad aprile, il governo Meloni aveva annunciato la misura che supportava le famiglie intenzionate ad acquistare nuovi mobili o nuovi elettrodomestici, per arredare un immobile su cui però vanno svolti anche interventi di ristrutturazione. L’agevolazione (al 50%) prevede attualmente una spesa massima di 8.000 euro.
Con l’approvazione della nuova Legge di Bilancio, il bonus prevede nel 2024 una riduzione della cifra a 5.000 euro. Quindi, la detrazione massima ottenibile con questo sconto fiscale passerà da 4mila a 2.500 euro.
Chi può beneficiarne?
La detrazione è fruibile in dichiarazione dei redditi e va ripartita in 10 quote annuali, tutte dello stesso importo. Le spese devono essere tracciabili, per cui vengono ammessi solo pagamenti attraverso bonifici oppure carte di debito e credito.
I pagamenti dovranno essere effettuati con finanziamento a rate, tuttavia solo se la società che ha erogato il bonus mobili paga il corrispettivo nello stesso modo. E’ fondamentale che la data di inizio dei lavori sull’immobile sia precedente a quella in cui sono sostenute le spese per l’acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici.
I mobili previsti in detrazione
L’Agenzia delle Entrate specifica i mobili che rientrano nell’ambito del bonus, tra i quali troviamo: armadi, librerie, cassettiere, letti, materassi, sedie, poltrone, divani, tavoli, scrivanie, credenze e anche apparecchi illuminanti.
Per quanto riguarda gli elettrodomestici, attenzione alle classi energetiche. I frigoriferi e i congelatori non devono scendere sotto la F, le lavatrici, le asciugatrici e le lavastoviglie non devono scendere sotto la E., mentre i forni elettrici dovranno essere non inferiori alla classe A.
Si aggiungono poi le stufe elettriche, i forni a microonde, i piani di cottura a induzione, le piastre elettriche riscaldanti, i radiatori elettrici e i condizionatori.
Non sono ammessi, d’altra parte, tende, tendaggi, porte e pavimentazioni (ad esempio il parquet).